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Europei Under 21: la Germania batte di misura il Portogallo grazie a Lukas Nmecha e si regala il titolo

Nella finale di Lubiana dell'Europeo di categoria la Germania di Stefan Kuntz bissa il successo del 2017 e conquista il terzo titolo della propria storia contro un Portogallo poco concreto

Europei Under 21: la Germania batte di misura il Portogallo grazie a Lukas Nmecha e si regala il titolo
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7 Giugno 2021 - 14.20


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La Germania Under 21 di Stefan Kuntz vince di misura contro i pari età del Portogallo allo “Stadion Stozice” di Lubiana in Slovenia e si aggiudica la finale degli Europei Under 21 dopo aver superato la Danimarca ai quarti di finale e l‘Olanda in semifinale, aggiudicanodi così il terzo titolo europeo nonostante un’avversaria capace di batterie prima l’Italia e infine la Spagna.

Talento al potere -La partita si preannuncia equilibrata con i tedeschi bravi a concretizzare e a difendersi mentre i lusitani abili negli scambi stretti e dotati di una creatività non comune; tanti i talenti e possibili uomini mercato tra le due compagini, da una parte il classe ’98 Ridle Baku, esterno/terzino destro del Wolfsburg da 6 goal e 8 assist in stagione, il centrocampista Niklas Dorsch, coetaneo del compagno, ex Bayern e ora al Gent in cui si è messo in mostra, Karim Adeyemi, classe 2002 già autore di 7 goal con la maglia del Salisburgo in Austria ma soprattutto Florian Wirtz, classe 2003 attualmente al Bayer Leverkusen dove ha preso il posto, in squadra e forse nel valore economico futuro, il match winner di Champions League (ed eleggibile per questa rassegna europea essendo solo classe ’99) Kai Havertz.
Gli avversari non sono da meno con giocatori sulla cresta dell’onda da qualche anno: Rafael Leao, partito dalla panchina, 22 anni il 10 Giugno ed all’esordio in prima squadra già nel 2017, poi Diogo Dalot, compagno dell’ex Sporting Lisbona al Milan e di proprietà del Manchester United che lo acquistò dal Porto per 22 milioni di euro, poi Gedson Fernandes, classe ’99 come i due connazionali, in prestito dal Benfica al Galatasaray dopo essere transitato al Tottenham, infine Vitinha, ex Porto e ora al Wolverhampton in cui a inizio Maggio ha esordito contro il Wba in una partita da 54 passaggi riusciti su 59, 4 passaggi chiave e 80 minuti pieni di talento e sfacciataggine; da non dimenticare inoltre anche i nomi di Dany Mota, ora al Monza e cresciuto in Italia ad Entella e autore di un goal in rovescaiata proprio contro gli Azzurrini di Venturato, Diogo Leite, difensore centrale e 19 volte sceso in campo con il Porto di Sergio Conceicao di cui figlio più piccolo, Francisco, visto anche nel doppio turno contro la Juventus, è uno dei più talentuosi della banda di Rui Jorge.
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La partita -Il primo tempo finisce in parità a reti bianche con i portoghesi che inizialmente riescono a mettere in apprensione i coetanei tedeschi, che soffrono e si fanno vedere in avanti al quarto d’ora di gioco: il solito Wirtz al minuto 16 s’inventa la giocata fingendo di concludere con il destro dal limite dell’area e finendo per concludere a colpo sicuro dai 20 metri con il mancino, palla che va sulla traversa anche per la deviazione di un centrale in maglia rossa.
Altre occasioni con Nmecha e Maier che provano, il primo con un pallonetto al 21′ e il secondo dalla distanza al 29′, a cambiare il risultato ma Diogo Costa risponde sempre presente; al secondo ed ultimo minuto di recupero grande occasione per il Portogallo con Vitor Ferreira, in arte Vitinha, imbeccato da Mota, si trova nei pressi del vertice destro dell’area piccola lusitana e a tu per tu con Dahmen lo ubriaca di finte senza concludere, con il giovane talento ora in Premier che sciupa l’occasione perdendo troppo tempo non avendolo più per la giocata decisiva.
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Nel secondo tempo prova a cambiare le cose il Portogallo con l’ingresso di Leao al posto di Mota ma al minuto 49 è la Germania a passare in vantaggio: passaggio filtrante di Baku per il centravanti Nmecha che nell’area piccola avversaria controlla a seguire il pallone eludendo l’intervento dell’estremo difensore con il mancino e di destro insacca la palla a porta sguarnita.

I lusitani provano a scuotersi e spinti da Fabio Vieira (nominato a fine partita come miglior giocatore della manifestazione) vanno vicini al pareggio: prima il talento del Porto ci prova da centrocampo, poi al minuto 66, su suggerimento di Conceincao, conclude di prima intenzione in area ma la Germania resiste e con Schlotterbeck si oppone al tiro; c’è stanchezza nei secondi 45 minuti e l’ingresso di Adeyemi, dotato di grande forza e velocità, rischia di far male al Portogallo con il talento in orbita Red Bull che instaura un duello con il portiere avversario che per ben due volte, al minuto 73 prima e all’81° poi, respinge coi piedi due conclusioni ravvicinate dell’attaccante avversario.
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Gli ultimi 10 minuti sono contraddistinti da numerose interruzioni di gioco con ammonizioni e sostituzioni a farla da padroni, con Rui Jorge che prova il tutto per tutto inserendo la mezzala Gedson Fernandes al posto del regista Florentino e l’attaccante Ramos al posto del terzino Conté ma nulla da fare: anche i 4 minuti di recupero addizionati dal signor Kruashvili non bastano, è la Germania a vincere la coppa e a portarsi a meno due vittorie dalle primatiste, Spagna e Italia, distaccando Inghilterra e Olanda ferme a 2 vittorie.
Perde il Portogallo che non usciva dal campo sconfitto dall’Ottobre 2019 e che, nonostante una buona prova, non riesce a concretizzare le occasioni che ha comunque avuto nonostante la solidità difensiva e l’organizzazione della Germania; oltre alla concretezza è forse mancata per gli sconfitti un po’ di lucidità e brillantezza, qualità messe in mostra durante la fase finale dell’Europeo di categoria e che nella metà campo avversaria avrebbero fatto comodo.
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