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I tifosi dello United invadono Old Trafford e chiedono l’azionariato popolare

Ieri protesta contro la società per la scelta di aderire alla SuperLeague, attimi di tensione con la polizia e oggi la richiesta di modificare la struttura del club a favore dei tifosi.

I tifosi dello United invadono Old Trafford e chiedono l’azionariato popolare
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3 Maggio 2021 - 18.56


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Ieri pomeriggio era in programma alle 17:30 la partita di Premier League tra Manchester United e Liverpool, un classico inglese, non a caso denominato “Derby d’Inghilterra”, che in caso di sconfitta dei padroni di casa avrebbe sancito la vittoria matematica del campionato da parte del Manchester City.

La partita però non si è disputata e non, come verrebbe da pensare in questo periodo, a causa di casi di positività al covid nelle rose delle due squadre, né tanto meno a causa del maltempo.

La motivazione per cui il fischio di inizio è stato inizialmente posticipato di qualche minuto per poi essere rinviato a data da destinarsi è stata l’importante protesta che i tifosi dei Red Devils hanno intrapreso contro la società.

Circa 200 supporters, dopo essersi appostati fuori dallo stadio, sono riusciti a sovrastare la sorveglianza e ad invadere il prato di Old Trafford, dove hanno continuato la loro protesta con cori e fumogeni costringendo il club ad annullare la partita.

Tanti gli striscioni rivolti ai proprietari del club, la famiglia Glazer, che possiede anche i Tampa Bay Buccaneers, squadra di football americana fresca vincitrice del Super Bowl.

Uno di questi recitava: “Questo è il vostro funerale, non il nostro: il Manchester United non morirà mai”, mentre un altro già preannunciava l’esito della contestazione: “Decidiamo noi quando giocate”.

Diverse anche le maglie e le sciarpe giallo-verdi, colori originari del Manchester United, già presenti nelle numerose proteste contro la famiglia statunitense realizzate negli ultimi anni.

Molti di questi supporters si sono scontrati con la polizia, soprattutto quelli che successivamente si sono recati al Lowry Hotel, dove alloggiava la squadra, costringendo le forze dell’ordine ad usare le maniere forti.

Ad alcuni potrebbero non essere chiari i motivi della protesta visti i risultati ottenuti fino adesso sul campo dalla squadra: secondo posto in Premier, dietro solo alla corrazzata di Guardiola, e semifinale di Europa League, tra l’altro con il risultato dell’andata di 6-2 contro la Roma.

Sebbene i tifosi del Manchester United fossero abituati a ben altro fino a qualche anno fa, quella di quest’anno è una delle miglior stagione del post-Ferguson.

A far traboccare il vaso è stata assolutamente l’adesione (poi ritirata) alla SuperLeague del 22 aprile che ha fatto sì che il rapporto tra i Glazer e la tifoseria si spaccasse definitivamente.

Già in quell’occasione alcuni tifosi avevano invaso il centro allenamento della propria squadra per contestare la decisione, aggiungendosi ai tantissimi inglesi che si schierarono contro la nuova competizione e la scelta delle 6 squadra britanniche di aderire.

E in questi minuti il MUST, il Manchester United Supporters Trust, ha diffuso una lettera indirizzata direttamente a Joe Glazer, presidente esecutivo del club.

Come si evince da questa lettera i supporters chiedono alla società una trasformazione radicale del club.
Di seguito l’elenco delle richieste del MUST:

“1. Impegnatevi volontariamente e apertamente e promuovete la revisione del calcio avviata dal governo e usatela come un’opportunità per riequilibrare l’attuale struttura della proprietà a favore dei tifosi.

  1. Nominate immediatamente nel consiglio di amministrazione delle figure indipendenti, il cui unico scopo sia quello di proteggere l’interesse del club come società di calcio, non i suoi azionisti.
  2. Lavorate con il Manchester United Supporters Trust e con i tifosi più in generale per mettere in atto uno schema azionario che sia accessibile a tutti, e che abbia azioni con lo stesso peso in sede di voto di quelle detenute dalla famiglia Glazer. Se ci dovesse essere il consenso tra i tifosi, allora dovreste accettare, e non opporre alcuna resistenza, la riduzione della partecipazione azionaria della famiglia Glazer, o addirittura alla cessione di tutte le vostre quote.
  3. Impegnatevi per una piena consultazione con i titolari degli abbonamenti su qualsiasi cambiamento significativo per il futuro del nostro club, comprese le competizioni in cui giochiamo.

Chiediamo una risposta a questo piano, in pubblico e per iscritto, entro venerdì. Questo è l’unico modo per portare avanti la questione. Vi suggeriamo vivamente di approfittarne.”

 

I Glazer non sono mai riusciti a raggiungere il cuore dei tifosi dello United per motivi che risalgono addirittura al 2005, anno in cui acquistarono il Manchester United.

La valutazione del club a quell’epoca era di 1,2 miliardi di euro, ma gli americani spesero solamente 400 milioni.

Come fu possibile? I Glazer attuarono un leverage buyout, che consiste nell’acquisizione di una società mediante lo sfruttamento della capacità di indebitamento della società stessa.

In poche parole, i soldi mancanti arrivarono da prestiti di fondi speculativi a tassi altissimi caricati direttamente nei conti del club andando quindi a generare immediatamente debiti.

In questi 16 anni i soldi prelevati dai Glazer dalle casse dello United superano 1 miliardo di euro.

Ecco perché ai tifosi Red Devils interessano poco i risultati e non hanno molto a cuore i proprietari della propria squadra.

 

 

 

 

 

 

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