Martinelli, il ciclista che consegna medicinali a domicilio nel suo paese | Globalsport
Top

Martinelli, il ciclista che consegna medicinali a domicilio nel suo paese

Il corridore dell'Astana si sta mobilitando per consegnare beni di prima necessità alla comunità del suo paese, Lodetto, nel bresciano. Con un post su Instagram spiega le ragioni del suo aiuto

Martinelli, il ciclista che consegna medicinali a domicilio nel suo paese
Preroll

Globalsport Modifica articolo

12 Aprile 2020 - 19.16


ATF

L’intero mondo dello sport si sta mobilitando in vari modi con gesti di solidarietà che hanno una grande importanza per sconfiggere il Coronavirus. 
Non è passato inosservato il gesto del ciclista Davide Martinelli, originario di Lodetto (Brescia), una delle zone più colpite dall’emergenza. Il paese di origine del corridore non dispone né di negozi di generi alimentari né di farmacie, quindi Martinelli si reca ogni giorno nel vicino comune di Lovato per fare provvigioni da consegnare alle persone più in difficoltà.
Con un lungo post su Instagram, il ciclista ha spiegato il suo gesto:”Tutto nasce grazie a un gruppo di ragazzi, tra i quali mio cugino Stefano, che si è organizzato per la consegna a domicilio di farmaci ed alimentari alle persone. Ho sentito varie storie, che mi hanno toccato, di persone impossibilitate a recarsi nel nostro capoluogo che grazie a questi volontari hanno risolto i loro problemi! Negli anni ho ricevuto davvero tanto dalla mia comunità, però difficilmente ho avuto l’occasione di ripagarla per via della vita che spesso mi porta ad essere lontano da casa.  è la mia occasione per rendermi utile e ripagarele tante persone che mi hanno sempre sostenuto negli anni, e dare una mano a chi in questo momento ne ha bisogno. Ho una bici, 2 gambe ormai non molto allenate e uno zaino, e niente.. oggi ho avuto l’onore di poter andare in farmacia a ritirare dei medicinali per una coppia di anziani, in totale 30 minuti e una decina di km, nulla di speciale per un atleta, ma quando glieli ho consegnati sull’uscio di casa, ovviamente con le dovute precauzioni (mascherina e guanti) ho sentito un grazie, che ancora ora mi rimbomba in testa. Sono l’uomo più felice del mondo.”

Native

Articoli correlati