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Sarri non ci sta: "Mi girano se mi danno del perdente in Italia"

Le dichairazioni dell'allenatore della Juventus alla vigilia della finale di Coppa Italia

Sarri non ci sta: "Mi girano se mi danno del perdente in Italia"
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16 Giugno 2020 - 15.32


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Al nome di Maurizio Sarri solitamente vengono accostati la bellezza di un gioco sublime ed il rammarico di zero trofei in Italia.
Ecco le dichiarazione dell’allenatore toscano alla vigilia della finale di Coppa Italia, proprio contro il suo ex Napoli.

Per quanto riguarda la gara: “Dal punto di vista dell’intensità, la condizione non può cambiare in maniera totale.
Sono partite particolari, non c’è altro tipo di soluzione. Sono tutte gare difficilissime, così come lo sarà l’interpretazione fisica e mentale. Dopo questa atipica inattività. Fa parte dell’anormalità di questo periodo”

Si è poi espresso sul Napoli: “Ho visto una squadra che ha cercato anche di prendere alti gli avversari, non so se poi il risultato e la condizione hanno influito.
Vediamo che atteggiamento avranno, quando si chiudono hanno una grande solidità e quando ripartono sono pericolosi. Hanno vinto con l’Inter, la Juventus. Pareggiato col Barcellona. In certe partite sanno esprimersi ad alti livelli”

Per il suo gioiellino Dybala ha voluto chiarire quale sarà la sua posizione in campo:“Non è che con l’altra soluzione diamo punti di riferimento.
Le posizioni assegnate sono difensive, in avanti hanno ampia libertà di movimenti e noi non avendo un attaccante di riferimento centrale tipico non possiamo interpretare lo stesso ruolo con caratteristiche diverse.
Proviamo le due soluzioni e vedremo come partite. Non è detto che se si parte in un modo, si finisce in un altro”.

Ha poi preso posizione sulle voci che lo classificano come un perdente in Italia: “Mi girano leggermente i coglioni quando sento dire che in Italia non ho vinto niente. Si parla di altissimi livelli, ho fatto 8 promozioni, dall’Eccellenza in C1.
Una dalla B alla A. E sono andato sul campo in Coppa dei Campioni. Poco visto da giornalisti abituati a parlare di Champions, ma è un percorso difficile perché andare a prendere promozioni è difficilissimo.
Contento di averlo fatto, è chiaro di andare a vincere trofei più importanti è in tutti noi. Il sentimento prevalente è quello di andare a vincere un trofeo per i giocatori, la società, i tifosi. Nessun retropensiero su avversari o altre cose. Proiettato su di noi”

Ha chiarito che non ci sarà alcun conflitto di interessi nel gareggiare proprio contro la sua ex squadra:“E’ la finale che avrei voluto perché siamo in finale. Napoli? Non m’interessa nulla, spero di avere determinazione e cattiveria. E mi sembra di averne”

Ha voluto poi giustificare la brutta performance di Ronaldo contro il Milan, definendolo comunque un fuoriclasse: “Io penso che Ronaldo ha fatto bene nei primi 30′, poi si è affievolito. Fa parte di una condizione fisica non ottimale.
E’ stato disponibile e generoso, anche in fase difensiva. A livello quantitativo fisicamente ha fatto una buona prestazione. In questo momento sta mancando a tutti i nostri giocatori, ma penso a tutti i giocatori della Serie A.
Il talento è cristallino, non è inficiato dal giocare tre metri dentro o tre metri fuori. La richiesta era di una posizione difensiva diversa, non offensiva”

Ha infine parlato con una chiara nota di amarezza data dalla condizione non proprio ottimale della squadra dovuta ai 3 mesi di stop forzato: “Dirò che abbiamo fatto 7 mesi, poi 3 mesi di lockdown per giocare queste partite.
Che è il momento di tirare tutto quello che abbiamo. Non sarà il 100%, ma il 90 e dobbiamo tirarlo fuori tutto.
Giochiamo per essere in corsa su tutto. Ci siamo ed è un merito. Ora dobbiamo tirare fuori quel qualcosina in più per andare a prendere più trofei che possiamo”.

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