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Belgrado, ai Mondiali indoor nel salto in alto vince l'ucraina Mahuchikh: "L'oro è per la mia gente"

Yaroslava Mahuchikh, 20 anni, batte anche la tensione e trionfa: "Cerco di attirare l'attenzione sul mio paese. La gente in Russia spero capisca che la guerra è vera. Tanti lì pensano sia un fake"

Belgrado, ai Mondiali indoor nel salto in alto vince l'ucraina Mahuchikh: "L'oro è per la mia gente"
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20 Marzo 2022 - 00.03


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Ha vinto e ha dedicato la vittoria alla gente e ai soldati del suo paese. Ha battuto anche quello che lei stessa ha definito “il panico totale” e adesso ha vinto l’oro nel salto in alto donne ai Mondiali indoor di atletica. Così nel cuore di una Yaroslava Mahuchikh, che ad appena 20 anni si trova in una situazione molto più grande di lei, c’è un tale groviglio di sentimenti che la fanno apparire turbata, nonostante la vittoria e l’abitudine ai podi, visto che era stato argento ai Mondiali di Doha del 2019 e bronzo all’Olimpiade di Tokyo.

Ma quella di Belgrado non è stata solo una gara ma “la mia linea del fronte, perché io cerco di attirare l’attenzione sul mio paese da un’arena dell’atletica”. E adesso la dedica di questa ragazza che è una delle sole sei componenti (tutte donne) della nazionale ucraina che partecipa a questi Mondiali è “per l’Ucraina, per il mio paese, tutta la nostra gente e per ognuno dei nostri soldati“. “Prima che la gara cominciasse – aggiunge – gli unici pensieri che avevo in mente erano sull’Ucraina, perché nel mio paese stanno succedendo cose terribili”.

E infatti sottolinea che “loro (i russi ndr) hanno ucciso la nostra gente e i nostri bambini, che sono il futuro della nostra nazione. E io non capisco perché ci hanno aggredito e cosa vogliano, noi in Ucraina ci stavamo semplicemente godendo la vita. Io penso che tanta gente in Russia debba capire che questa sia una guerra vera. Invece lì in tanti pensano che sia tutto finto, un fake, che anche i video che si vedono siano finti. Ma la verità è che tante nostre città sono state distrutte e allora come si fa a dire che è tutto finto?”.

Intanto deve pensare anche allo sport, anche se non è facile. “Il mio allenatore mi dice che devo andare avanti – spiega – e devo avere la stessa forma e intensità prima che cominciasse l’invasione da parte dei russi. Ora sono triste perché non potrò tornare nel mio paese: spero di farlo al più presto, intanto andrò ad allenarmi in Germania”.

Ma a Belgrado è stata anche la vittoria del fair play, come quello mostrato dall’australiana Eleanor Patterson, che era la favorita della vigilia e invece ha dovuto accontentarsi dell’argento mentre il pubblico della Stark Arena tributava una lunga standing ovation alla Mahuchikh.

La Patterson si è presentata in gara con le unghie dipinte di giallo e azzurro, i colori dell’Ucraina, e ora dice che “essermi piazzata al secondo posto dietro Yaroslava rende il mio risultato ancor più speciale. Lei ha dovuto sopportare cose difficili anche solo da immaginare, e che nessuno merita, e per questo io oggi sono fiera di lei. Ed è stato bello anche stare nello stesso albergo dell’Ucraina e scambiare con le loro atlete dei sorrisi e gesti di supporto. Ho per loro un immenso rispetto, ed è bello vedere Yaroslava che va via da qui con la medaglia d’oro”.

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