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Conte, si torna a casa

Dopo il Bayern, un’altra big cambia volto

Conte, si torna a casa
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27 Marzo 2023 - 00.43


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Di Lorenzo Nebbiai

Uno spettro si aggira per i club d’Europa: lo spettro dell’esonero. Tutti gli allenatori della nobiltà calcistica europea sono stati avvisati contro questo spettro: i tedeschi e gli inglesi, Nagelsmann e Antonio Conte. Sì, perché solo pochi giorni dopo l’improvviso esonero dell’allenatore del Bayern, un’altra big del calcio europeo cambia volto, un’altra testa salta: quella di Antonio Conte. Il feeling tra l’allenatore leccese e il club di Haringey non è mai scoppiato e le dichiarazioni al vetriolo rilasciate dall’ex centrocampista bianconero, unite a una stagione sottotono, hanno portato a un’inevitabile separazione consensuale. Conte aveva attaccato i giocatori “non vogliono giocare per qualcosa di importante, sono egoisti” e non aveva risparmiato una stilettata velenosa anche alla società “la storia del Tottenham è questa, da 20 anni non hanno mai vinto qualcosa.” La rescissione consensuale era inevitabile. La vittoria per 3-1 col Nottingham, che ha preceduto la rimonta subita dal fanalino di coda Southampton che ha portato allo sfogo in conferenza, sarà quindi l’ultima volta che Antonio sarà stato con gli Spurs “when they go marching in,” come cantano i supporters degli speroni. A sostituire l’ex Inter e Juve sarà Cristian Stellini, l’uomo che da quando Conte era all’Inter ne ha fatto le veci in caso di indisposizione o squalifica. Eppure, il binomio Tottenham – Conte sembrava concettualmente azzeccato: la mentalità vincente del pugliese per correggere l’andazzo di una squadra che, per un motivo o per un altro, non ha mai raccolto quanto di buono ha seminato nel corso degli anni, tanto che il termine “spursy” è entrato nell’uso corrente inglese per indicare quando vengono disattese quelle ambizioni che sembravano essere a portata di mano e la colpa non è tutta di chi perde e non è tutta del fato. Pochettino è andato vicino a scacciare questa nomea, ma si è dovuto arrendere al Liverpool di Jurgen Klopp. Conte sembrava la persona giusta, ma l’alchimia non è mai scattata e adesso tocca a Stellini traghettare la barca verso lidi sicuri, in una stagione potenzialmente disastrosa: il quarto posto in campionato, che darebbe agli Spurs la qualificazione matematica in Champions, è quanto mai in bilico: il Newcastle dista solo due lunghezze e ha giocato due partite in meno rispetto ai londinesi, mentre le coppe hanno ormai poco e niente da dire al club di Haringey, vista la sconfitta con lo Sheffield in FA Cup e col Milan proprio in Champions League.  

Nel futuro di uno degli allenatori più vincenti della storia recente sembra esserci di nuovo l’Italia. Già in conferenza stampa, Conte aveva raccontato di soffrire di una certa malinconia per la lontananza da casa e le panchine dei top club non sembrano essere così salde. Da Milano a Torino, molte teste stanno facendo le loro valutazioni e ne faranno a maggior ragione vista la notizia. L’estate 2023 si preannuncia già caldissima.

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