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America’s Cup: Patriot torna in acqua, con un cerotto.

Grandissimo lavoro da parte del Team Usa che in soli nove giorni ha riparato lo scafo danneggiato a seguito del ribaltamento avvenuto durante la regata con Luna Rossa.

America’s Cup: Patriot torna in acqua, con un cerotto.
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Gianluca di Fazio Modifica articolo

28 Gennaio 2021 - 18.23


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È stato uno shock per tutti, addetti ai lavori o semplici appassionati, vedere Patriot, l’imbarcazione del New York Yacht Club, volare completamente fuori dall’acqua come un cetaceo hi-tech, per poi ricadere pesantemente sul foil di sinistra e chinarsi rapidamente sul fianco, con la prua sott’acqua e lo scafo che non accenna a raddrizzarsi.

Solo dopo l’arrivo dei soccorsi – il Comitato di Regata, le barche appoggio degli altri team, la Guardia Costiera e perfino i Vigili del Fuoco – quando è stato chiaro nessuno si era fatto male e che Patriot non avrebbe ceduto alle lusinghe di Aremata Rorua (Grande Onda, uno dei demoni dell’oceano temuti dai navigatori polinesiani), abbiamo potuto concederci un sorriso, perché effettivamente era buffo vedere alcuni dei migliori velisti del Mondo appollaiati sulla loro barca come dei neofiti alla prima uscita su una deriva.

Dopo nove lunghissimi giorni, tra decisioni ad alto rischio e lavoro febbrile, Patriot è tornato in acqua, con una cerimonia che pare abbia strappato qualche lacrima a più d’uno dei presenti. Come ringraziamento per l’assistenza ricevuta, nel punto in cui si era aperta la falla nello scafo sono stati disegnati due cerotti con le bandiere nazionali di Italia, Gran Bretagna e New Zealand e la scritta: Thank You.

Il cerotto sullo scafo di Patriot

Dopo quello che, a tutti gli effetti, è stato un secondo varo, la barca dello skipper Therry Hutchinson ha effettuato un test in acqua con un allenamento di diverse ore raggiungendo i 45 nodi di velocità. Il timoniere Dean Barker e tutto il team American Magic hanno un’incredibile voglia di rivincita; aspettiamoci quindi che venderanno cara la pelle contro Luna Rossa nelle semifinali di Prada Cup. 

Chiudiamo con una nota di orgoglio campanilistico: il ritorno in acqua della barca di Therry Hutchinson è stato così rapido grazie anche, se non soprattutto, al lavoro di Silvio Arrivabene, l’ingegnere di Pordenone, classe 1975, che è il Design Production Manager del Team USA e che negli anni passati ha collaborato con i team di Mascalzone Latino e Alinghi.

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