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A Strade Bianche l'assolo del belga Van Aert che conquista Siena

Grande spettacolo nella classica che ha riaperto il World Tour. Italiani protagonisti: secondo Formolo poi Schachmann e Bettiol

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1 Agosto 2020 - 23.02


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di Pancrazio Anfuso
Riparte con le “Strade Bianche” la stagione del ciclismo. La giovane classica che, dopo un percorso a dir poco impegnativo, si conclude nello scenario senese di Piazza del Campo, spostata dalla primavera al caldo torrido di oggi, al culmine di una settimana con temperature sahariane che rendono ancor più duro percorrerne le strade sterrate. Un annuncio di stagione che rende l’idea di cosa aspetta i ciclisti: impegno estremo che ne precede altri, tutti ravvicinati, collocati in un calendario stravolto.

Alla corsa senese seguirà la Milano Sanremo e, subito dopo, il Giro di Lombardia: in condizioni normali sarebbero le classiche che aprono e chiudono la stagione. Il Tour che precederà il Giro, le regole difficilissime da comprendere e rispettare per prevenire e tenersi al riparo dal contagio che gira, invisibile, per l’Europa.

Una stagione che inizia con le condizioni più estreme: la corsa delle donne è partita addirittura a mezzogiorno, sotto un sole feroce. Una gara combattuta che ha visto trionfare al traguardo la maglia iridata dell’olandese Annemiek Van Vleuten, dopo una rimonta sensazionale sulla spagnola Mavi Garcia, protagonista di un coraggioso attacco sferrato a 50 chilometri dal traguardo.

L’iridata ha raggiunto la spagnola alle porte della città e l’ha staccata nella salita finale, che da Santa Caterina portava al traguardo di Piazza del Campo, quest’anno negata, per i soliti motivi, alla gioia della festa cittadina del Palio. Terza l’americana Leah Thomas, quinta Elisa Longo Borghini, vittima nella notte del furto di biciclette subito dal Team Trek-Segafredo.  La gara maschile vede soccombere al caldo e alla fatica il vincitore dell’anno scorso, Alaphilippe, Nibali, dopo cadute e forature assortite, Kwiatkowski e Sagan. Un attacco violento di Fuglsang spezza la corsa: il danese si lascia riprendere da un gruppettino composto da Bettiol, Formolo, Fuglsang, Van Aert, Van Avermaet e Schachmann.
Il finale è emozionante: le azioni di Bettiol, Fuglsang e Van Aert stroncano la resistenza di Van Avermaet. Una gara a eliminazione, di sterrato in sterrato, fino all’ultimo tratto delle Tolfe: Van Aert esce dal polverone e molla la compagnia con un’azione violenta, costringendo sulla difensiva gli altri fuggitivi. Bettiol prova a reagire salendo con agilità, gli altri accusano il colpo e tentano di riorganizzarsi. Scachmann e Formolo rientrano su Bettiol, mentre Van Aert spicca il volo verso Piazza del Campo.

A San Miniato perde contatto Bettiol, mentre Formolo e Scachmann provano a non mollare: la vista della sagoma della Torre del Mangia spinge tutti a moltiplicare gli sforzi e a stringere i denti. Il belga vola con sicurezza sulle salite cittadine, mantenendo un vantaggio di sicurezza in vista del rush finale. Finisce in solitudine, sulla salita feroce di Santa Caterina, coronando l’immane fatica con una grande vittoria. Dietro Van Aert Formolo si aggiudica la piazza d’onore, lasciandosi alle spalle il campione tedesco, Bettiol e gli altri, che arrivano mentre il vincitore si gode una bibita fresca, seduto sulle lastre della Piazza, pregustando il più meritato dei calici di rosso: è sua la prima classica di questa stagione tormentata.

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