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Matteo Berrettini: "Io sono per giocare, ma ora è fondamentale fermare il virus"

Il tennista, intervistato dall'Ansa, ha parlato del futuro per la disciplina e del fondo ideato da Djokovic

Matteo Berrettini: "Io sono per giocare, ma ora è fondamentale fermare il virus"
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9 Maggio 2020 - 18.37


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di Maria Sara Pagano

Matteo Berrettini, numero 8 della classifica Atp, si trova in Florida insieme alla fidanzata Ajla Tomljanovic, anche lei tennista e 55esima della classifica femminile di tennis Wta.

Berrettini doveva partecipare al torneo- esibizione Utr Pro Match Series a West Palm Beach (Florida), ma un infortunio alla caviglia, per fortuna leggero, gli ha reso impossibile la presenza.

Intervistato dall’Ansa, ha commentato il possibile futuro: “Stagione 2020 finita? Spero di no, ma ho grossi dubbi. Io sono per giocare, ma la cosa fondamentale ora è fermare il virus”.

“Non credo valga la pena far ripartire i tornei, è la scienza che ce lo deve dire. Spero si trovi presto una soluzione. Penso a quante nazioni partecipano ad ogni singolo torneo, concentrarle tutte in sicurezza è complicato”.

Il 24enne romano ha fatto un paragone con il calcio: “Per il campionato italiano di pallone è diverso perché si gioca solo in Italia, mentre il tennis è un circuito internazionale. Il calcio è lo sport nazionale ed è normale che ci siano tanti interessi economici che girano intorno”.

Berrettini ha anche parlato dell’idea di Djokovic di creare un fondo di aiuti per i tennisti di bassa classifica: “Con Nole ci siamo scritti, non è una cosa obbligatoria. Io preferisco aiutare situazioni più complesse, come una famiglia in difficoltà, un ospedale.” Tuttavia il tennista pensa che il progetto sia una cosa positiva e dimostra che tra colleghi c’è

solidarietà perché molti hanno bisogno di aiuto, altrimenti senza finanziamenti vanno in rosso.

Per lo sportivo si potrebbe creare un circolo per il tennis in cui solo i residenti nazionali giocano e questo potrebbe valere anche per le altre discipline agonistiche.

Berrettini, inoltre, ha raccontato di sentirsi spesso con gli altri tennisti e il presidente dell’Atp Gaudenzi, discutendo anche delle eventuali misure per tamponare l’emergenza e ripartire. Secondo il romano le nuove regole per giocare a tennis in totale sicurezza sono di difficile applicazione.

“Noi siamo stati fortunati perché qui in Florida la situazione è meno grave rispetto a New York e ci siamo potuti anche allenare”, ha detto Matteo parlando di sé e la fidanzata Ajla.

In questo periodo Berrettini avrebbe dovuto competere per il suo torneo più amato: gli Internazionali di Roma. Confidando che è stato un colpo al cuore rivedere le foto dello scorso anno. 

“Qualcosa secondo me cambierà. Questo virus ci ha tolto tante libertà, quando ne usciremo dovremo ricordarcelo. Magari tornando anche a bere e cantare in allegria dopo una vittoria”.

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