Un odore strano.
È stato questo il fattore che ha fatto scattare le indagini da parte dei finanzieri su un casolare abbandonato della montagna piemontese.
Oltre all’odore strano, ad insospettire le fiamme gialle era stata la richiesta del raddoppio della potenza del contatore e la luce notturna che si vedeva dal casolare.
L’ultimo indizio gli agenti lo avevano avuto una decina di giorni fa simulando un controllo stradale di routine della vettura dell’ex calciatore avvertendo, all’interno della vettura, lo stesso aroma di marijuana.
Venerdì scorso all’ora di pranzo sono scattate le manette per l’ex difensore ed un complice, colti sul fatto ad accudire 106 piantine di marijuana, che avrebbero potuto fruttare 2 chili di stupefacante.
Durante l’interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere, adesso si trova agli arresti domiciliari.
Non sono i primi guai giudiziari per Sartor: fu uno dei nomi della vicenda “Calcioscommesse” partita dalla Procura di Cremona nel 2011.
Finito in carcere, l’inchiesta si concluse per lui nel 2019 con la dichiarazione di prescrizione, facendo estinguere la partecipazione ad associazione a delinquere.