Se n’è andato ieri sera Pablito, vera icona dello sport italiano e protagonista dei Mondiali 1982.
Molte sono state le reazioni dal mondo dello sport.
Il presidente Gravina lo ricorda così: “La scomparsa di Pablito è un altro dolore profondo, una ferita al cuore di tutti gli appassionati difficile da rimarginare. Perdiamo un amico e un’icona del nostro calcio. Trascinando con i suoi gol al successo la Nazionale dell’82’, ha preso per mano un intero Paese, che ha gioito in piazza, per lui e con lui. Ha legato in maniera indissolubile il suo nome all’Azzurro e ha ispirato, con il suo stile di gioco, numerosi attaccanti delle generazioni future”
Un altro messaggio commovente arriva da Giovanni Trapattoni, che con un tweet esprime il suo dolore: “I giocatori non dovrebbero mai andarsene prima degli allenatori”.
Ciao Paolo… I giocatori non dobrebbero andarsene prima degli allenatori
— Giovanni Trapattoni (@giovanni_iltrap) December 10, 2020
A ricordarlo anche i compagni del 1982.
Le parole di Fulvio Collovati: “Mi continuano a scrivere nella chat i miei compagni del 1982… se ne è andata una parte di noi. Se ne va una parte della mia vita”.
Distrutto anche Antonio Cabrini, altra colonna di quella squadra che fece impazzire un’intera nazione: “Sei mesi fa ho perso un fratello, oggi ne piango un altro. Non voglio dire altro, per me questo non è il momento di parlare”.
Dino Zoff lo ricorda così: “Mi dispiace tantissimo. Non so cosa dire, è stato fulmine a ciel sereno. Abbiamo sempre avuto un grande rapporto con Paolo, simpatico, intelligente, era un po’ che non ci sentivamo, ci avevano detto qualcosa ma non pensavo fosse così grave. I rapporti con lui erano stupendi, era simpaticissimo. Intelligente, aveva tutto per stare bene. Qualcosa difficile da capire”.
Giancarlo Antognoni, oggi club manager della Fiorentina e protagonista del Mondiale ‘82, scrive il suo pensiero su Facebook: “Un altro pezzo di storia del mio amato calcio se ne va. Grande Paolo con te ho vissuto in Nazionale gli anni più belli. Ti voglio bene. R.I.P”