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Ucraina, de Zerbi racconta: "Svegliati dalle esplosioni, sono qui per i miei calciatori"

In Ucraina la legge marziale ha imposto lo stop del campionato, l'allenatore italiano dello Shakhtar Donetsk Roberto de Zerbi ha raccontato l'evoluzione della crisi ucraina.

Ucraina, de Zerbi racconta: "Svegliati dalle esplosioni, sono qui per i miei calciatori"
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24 Febbraio 2022 - 11.45


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La crisi Ucraina ha coinvolto anche il mondo del calcio. La Federazione ha sospeso il campionato e l’italiano Roberto de Zerbi, allenatore dello Shakhtar Donetsk, è bloccato in albergo senza la possibilità di tornare in Italia.
Raggiunto da Italpress, l’ex Sassuolo ha parlato della situazione di Donetsk.

“Me ne sto in camera, è una brutta giornata. Ho aspettato a lungo che la federazione sospendesse il campionato, fin da quando è successo quel che é successo col Donbass. Però non mi sono mosso, perchè io sono qui per fare sport e non potevo girare le spalle al campionato, ai tifosi che ci seguono. Ho tredici ragazzi brasiliani, il mio staff. Potevamo tornare a casa almeno fino a quando non ci fosse stata sicurezza, no, abbiamo aspettato. Stanotte ci hanno svegliato le esplosioni».

“Stamattina hanno sospeso il campionato e dalle finestre dell’hotel Opera abbiamo visto file di auto che si muovevano. Credo che stiano andando in Polonia. L’Ambasciata italiana ci aveva sollecitato di andarcene ma non potevo, ripeto, io uomo di sport, girare le spalle al club, al calcio e andarmene cosí. E alla fine hanno chiuso lo spazio aereo e si sta qui.

“Non credo almeno per ora che siamo a rischio, sono venuto qui per fare sport, davvero, e mi armo di pazienza – prosegue De Zerbi -. Non sono venuto per soldi, me ne offrivano di più in Italia, ma per fare esperienza. E ora aspetto. È un’esperienza, triste anche questa. Penso al grande Maradona che quando ce n’era bisogno diceva quel che pensava ai padroni del calcio”.

Intanto, sui suoi profili social, lo Shakhtar ha pubblicato una foto della bandiera ucraina e la scritta “Resisteremo”

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