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Staffettista britannico positivo al doping, Jacobs risponde: “Guardino a casa loro prima di attaccarmi”

Dopo l’accusa arrivata a Chijindu Ujah, staffettista britannico che ha corso la prima frazione nella 4X100 vinta dagli azzurri, il nostro Marcell ha deciso di rispondere a chi sospettava dell’integrità dei suoi traguardi.

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13 Agosto 2021 - 15.57


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Marcell Jacobs è tornato a parlare di Tokyo 2020 e lo ha fatto ad un solo giorno dalla scelta di non correre più nel 2021.
Il nostro oro olimpico nei 100 metri e nella staffetta 4X100 ha infatti preso la decisione di tornare a gareggiare solo nel 2022, al fine di recuperare dagli enormi sforzi fatti in Giappone: “La decisione di non gareggiare più fino al 2022 non è stata semplicissima, anche perché io sono un agonista e vorrei farlo sempre, ma poi ti rendi conto che Tokyo è un punto di partenza. Ho bisogno di lavorare, migliorare su alcuni aspetti che mi mancano, resettare il sistema e ripartire al meglio. L’anno prossimo ci sono eventi importanti, mondiali, europei, e io voglio arrivarci al top e confermarmi”.
Il velocista azzurro però non si è fermato qui, decidendo una volta per tutte di rispondere con fermezza a chi gli aveva scagliato contro insinuazioni spregevoli mosse dall’invidia.
“Le accuse e i dubbi su di me non mi hanno toccato perché so tutti i sacrifici che ho fatto. Credo però che qualcuno dovrebbe guardare quello che ha in casa prima di attaccare. Pochi giorni fa dicevano tante cose su di me, ora l’accusa è per uno staffettista britannico”.
Infatti, lo staffettista britannico Chijindu Ujah, che ha corso nella prima frazione della 4X100 vinta dai nostri atleti, è risultato positivo al doping e ora rischia di far perdere la medaglia d’argento alla Gran Bretagna.
Gran Bretagna che, insieme agli Stati Uniti, era stata la prima ad avanzare accuse contro Jacobs.
Per l’ennesima volta i nostri amici d’oltremanica hanno perso l’occasione per tacere andando in contro ad un’altra figuraccia mondiale.

E sarà sempre un piacere riguardare la gara!

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