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La 14esima tappa la vince Fortunato sullo Zoncolan, Bernal sempre più leader

Nella tappa odierna con partenza in provincia di Padova e arrivo sulla vetta più impegnativa del Giro, a vincere è l'italiano Lorenzo Fortunato, con il colombiano autore di una prova da leader.

La 14esima tappa la vince Fortunato sullo Zoncolan, Bernal sempre più leader
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22 Maggio 2021 - 20.50


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La tappa più dura del Giro d’Italia la vince un italiano: ad esultare al traguardo a braccia alzate sullo Zoncolan è Lorenzo Fortunato, classe ’96 di Bologna del team Eolo-Kometa fondata da Ivan Basso e Alberto Contador, al primo piazzamento importante della carriera, cominciata da professionista nel 2019, che vince dopo aver affrontato da solo e in testa tutti e 12 i chilometri della salita, percorsa nel finale con audacia e coraggio per difendersi dal ritorno dalla carica dello sloveno Jan Tratnik, team Bahrain Victorious, secondo al traguardo.

La tappa è cominciata alle 11:46 e dopo venti minuti è avvenuta la divisione del gruppo, con 11 battistrada che dopo vari attacchi sono riusciti a fare il vuoto dietro di loro, complice anche il fatto che il gruppo maglia rosa non si sia compattato nel rispondere ma si sia basato su alcuni uomini che hanno spinto più di tutti in testa, tra cui Ganna, Puccio e Castroviejo della Ineos Grenadiers, la squadra del leader della corsa Egan Bernal; i corridori in testa fin da subito sono stati quindi Ponomar (Androni-Sidermec), Tratnik, Rochas (Cofidis), i due compagni Albanese e Fortunato, Bennett e Affini (Jumbo-Visma), Oliveira (Movistar), Mollema e Mosca (Trek-Segafredo) e Covi (Uea Team Emirates), che dopo 40km di pianura percorsi a grande velocità, sono stati lasciati andare dal gruppone.

Quando mancavano 45 chilometri all’arrivo la maglia rosa Bernal aveva con se solo un compagno mentre il secondo in classifica Vlasov ben tre nel mini gruppetto che si è formato nella discesa dal Monte Rest dove gli uomini Astana hanno fatto molta selezione portando il gruppo con il leader della generale a 5 minuti dai fuggitivi, per poi essere riacciuffato dal trenino capitanano da Evenepoel che in discesa ha sofferto l’attacco Astana ma è poi riuscito a ricucire il distacco.
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Nel giro di pochi chilometri i battistrada da 11 che erano a 18km dall’arrivo sono diventati sette nel momento in cui la salita dello Zoncolan si è fatta sentire, con Tratnik che ha provato ad allungare ma Fortunato, a differenza di Bennett, Mollema e Oliveira, riesce a raggiungerlo quando i chilometri all’arrivo erano sette; nel gruppo maglia rosa grande azione dell’Astana che ha fatto fuori Caruso ed Evenepoel, rivali dell’uomo classifica Vlasov, che ha poi ceduto le prime posizioni all’Ineos, con Nibali che ha perso terreno dovendo dire addio alle proprie ambizioni di classifica.
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Negli ultimi 3 chilometri Fortunato e Tratnik riescono a guadagnare 53 secondi rispetto a Bennett, Mollema, Covi ed Oliveira, con l’italiano che su un tratto con pendenza di oltre il 20% tenta l’attacco a cui lo sloveno non riesce a rispondere riuscendo ad arrivare ai 1000 metri dall’arrivo con un discreto vantaggio sull’avversario;

nel gruppo di Bernal invece, che al suo fianco ha avuto nei precedenti chilometri solo Martinez, si stacca Formolo.

Sul traguardo il primo ad arrivare è il corridore della Eolo-Kometa con Tratnik che paga le difficoltà avute prima dell’ultimo chilometro, terzo Covi ma soprattutto quarto la maglia rosa Bernal che riesce a superare Bennett, uomo classifica e in fuga insieme a Fortunato, che termina sesto, in mezzo Simon Yates, 5° ma autore dell’attacco che ha diviso il gruppo a pochi km dal traguardo ma che ha tagliato il traguardo in ritardo rispetto al suo primo inseguitore, lo stesso colombiano della Ineos, che agli 800 metri lo ha staccato nettamente.


L’ordine all’arrivo
1) FORTUNATO Lorenzo (EOLO-Kometa) 5h17’22”

2) TRATNIK Jan (Bahrain – Victorious) +26″

3) COVI Alessandro (UAE-Team Emirates) +59″

4) BERNAL Egan (INEOS Grenadiers) +1’43”

5) MOLLEMA Bauke (Trek – Segafredo +1’47”

6) YATES Simon (Team BikeExchange) +1’54”

7) BENNETT George Team Jumbo-Visma +2’10”

8) OLIVEIRA Nelson (Movistar Team) +2’18”

9) MARTÍNEZ Daniel (INEOS) +2’22”

10) CARUSO Damiano (Bahrain) st

La classifica generale

1) BERNAL Egan (INEOS Grenadiers) 58:h30’47”

2) YATES Simon (Team BikeExchange) +1’33”

3) CARUSO Damiano (Bahrain – Victorious) +1’51”

4) VLASOV Aleksandr (Astana) +1’57”

5) CARTHY Hugh (EF Education – Nippo) +2’11”

6) BUCHMANN Emanuel (BORA) +2’36”

7) CICCONE Giulio (Trek-Segafredo) +3’03”

8) EVENEPOEL Remco (Deceuninck-Quick Step) +3’52”

9) MARTÍNEZ Daniel Felipe (INEOS) +3’54”

10) BARDET Romain (Team DSM) +4’31”


La tappa di oggi

Il giorno più temuto dai ciclisti e più atteso dagli appassionati è finalmente arrivato: oggi il Giro d’Italia arriva allo Zoncolan, la salita più temuta di tutta la corsa e luogo di tante imprese del ciclismo negli ultimi anni, che fa da traguardo alla 14esima tappa con partenza a Cittadella.
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I corridori raggiungeranno il Monte Zoncolan, montagna delle Alpi alta 1750 metri in Friuli, che darà il via ufficialmente alla terza settimana di corsa, la più difficile e quindi la più decisiva; la tappa odierna è divisa in due parti, nella prima 130 km di pianura fino ai piedi della salita del Monte Rest, in provincia di Udine, che al km 146 ospita il secondo GPM di giornata, poi si arriva alla vetta più dura divisa anch’essa in due: 11 chilometri attorno al 7/8% di dislivello e gli ultimi 3 che arrivano a toccare pure il 20%, con il chilometro finale attorno al 18% di pendenza, con temperatura prevista all’arrivo di soli 3 gradi.
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La tappa però non sarà solo questo: dopo 77 km il primo Gran Premio di Montagna odierno con l’arrivo situato al Castello di Caneva, poi al km 120 il traguardo volante a Meduno, poi Monte Rest e prima dello Zoncolan altro traguardo volante, ad Arta Terme.
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