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Dressel: “Spostare l’Olimpiade era l’unica soluzione possibile, non mi sorprende affatto”

In un’intervista a “La Stampa”, il campione statunitense ha affermato di non sentirsi minacciato dall’eredità di Phelps e dallo spostamento dei giochi olimpici.

Dressel: “Spostare l’Olimpiade era l’unica soluzione possibile, non mi sorprende affatto”
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18 Aprile 2020 - 12.05


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Il campione di nuoto statunitense avrebbe voluto mettere la propria firma anche sull’Olimpiade di Tokyo 2020.

Infatti, quest’anno Caeleb Dressel, atleta con 13 ori mondiali all’attivo, non aspettava altro che entrare nella storia e finalmente raccogliere l’eredità Michael Phelps.

Phelps è stato l’uni a riuscire  nell’ardua impresa: fare piazza pulita con ben 8 otto successi, in una sola edizione dei giochi olimpici.

Un vero e proprio prodigio ed unico dominatore dello sprint in circolazione, Dressell è stato costretto a fermarsi con l’arrivo della pandemia.

In un’intervista a “La Stampa” ha raccontato la sua quotidianità ed il suo essersi ridimensionato a causa dell’emergenza Covid-19:

“Se riesco ancora a nuotare in Florida? C’è una piscina aperta a 45 minuti da dove vivo: ci vado una volta al giorno, da lunedì a giovedì per un numero limitatissimo di ore. Ma sto bene e non ho motivo di lamentarmi”.

Prosegue poi il campione statunitense affermando di non essersi sorpreso alla notizia del rinvio:

“Destabilizzato? Quando è arrivata la decisione non mi sono sorpreso. Era l’unica possibile, si parla di questioni di vita o di morte e non si può certo dare priorità a una competizione soprattutto a un evento per cui non ci sono le condizioni”.

Non si è lasciato tuttavia abbattere dallo slittamento della competizione ed ha continuato l’intervista dicendo:

“Tutti possiamo essere migliori tra un anno. Avevo raggiunto un punto di forma ottimale, pazienza, cureremo altri dettagli. Non sono preoccupato, non è cambiato nulla, solo le date. Basta non sprecare questo tempo, non renderlo inutile”.

Dressel, che da poco aveva programmato le nozze per il 2021, ha ammesso di non avere intenzione di cambiare i suoi piani:

“No, il matrimonio sarà prima delle Olimpiadi, come era previsto. Non voglio basare l’esistenza sulla carriera da nuotatore”.

Durante l’intervista ha parlato del suo rapporto con la religione ed ha chiarito alcuni punti riguardanti i suoi obbiettivi olimpionici:

“La religione mi aiuta molto, mette in evidenza i valori. Le Olimpiadi saltate non sono certo la fine del mondo. Detesto quando mi dicono ”mi dispiace”, come se avessi perso il mio momento. Non nuoto per le medaglie e comunque quelle che i Giochi assegneranno sono ancora tutte lì.”

Infine, alla domanda “Primo giorno post quarantena. Cosa farà?” l’atleta americano ha risposto “Nuoterò. Mi manca la vecchia routine”.

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