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Ferrari, Profondo Rosso

Doccia gelata per le Ferrari a Jeddah. La Rossa ha dimostrato non solo di non riuscire a tenere il passo delle Red Bull, ma di essere indietro anche rispetto ad altri team. E torna l'incubo muretto.

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20 Marzo 2023 - 18.22


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Di Lorenzo Nebbiai

Doveva essere il riscatto, dopo i guasti tecnici del Bahrein, ma il GP d’Arabia Saudita ha raccontato una storia completamente diversa. A margine sono arrivate durissime le parole di Vasseur: “Non raccontiamoci str…”, così ha esordito in conferenza stampa il Team Principal francese della Ferrari. Davanti ai giornalisti, Vasseur ha analizzato come il problema principale di questa Ferrari sia non riuscire in gara ad essere efficienti quanto in qualifica. Infatti, il secondo posto in griglia di Leclerc (poi penalizzato di 10 posizioni) non ha poi riflesso il passo gara degli alfieri della rossa, che non hanno retto il confronto con Aston Martin né con la sgangherata versione 2023 di Mercedes, che gli stessi esponenti della scuderia anglotedesca hanno definito un progetto nato sbagliato e in via di miglioramento.

Il vero anello debole sembra essere il passo gara con le gomme Hard, con la vettura di Maranello che in 30 giri ha preso 25 secondi di distacco dalla Red Bull di Sergio Perez. Oltre al nervosismo in gara e alle lamentele nei team radio di un comprensibilmente esasperato Leclerc, anche Vasseur ha messo in luce quella che sembra essere la principale lacuna della SF23 e ha difeso un progetto che per ora non sembra essere completamente da buttare “Con le gomme medie avevamo un buon passo e anche Charles con le Soft all’inizio. Con le Hard abbiamo faticato molto di più e non avevamo passo.” Ora, come direbbe il pilota monegasco, è necessario “non panicare o soprareagire” ma bisogna mettersi al lavoro. Il GP d’Australia, terza tappa della stagione, che si terrà domenica 2 aprile, rischia di essere già un crocevia nel percorso della Ferrari. Arriveranno nuovi aggiustamenti tecnici, e altri ne verranno nelle gare successive, ma alcuni già erano stati implementati a Jeddah e non hanno evidentemente funzionato come dovuto. Resta anche il dubbio sull’affidabilità, dato che Leclerc ha ricevuto la penalità per avere superato il limite massimo di centraline utilizzabili in una stagione (2) al secondo gran premio. Il 2022 della Red Bull insegna che niente è perduto dopo sole due gare, certo è che gli ingegneri del Cavallino devono trovare la quadra, se non per raggiungere la monoposto di Newey, che sembra non temere nessuno, almeno per assicurarsi il ruolo di antagonista principale e il conseguente secondo posto in classifica costruttori, prima che il divario con Aston Martin e Mercedes diventi insormontabile. Inoltre, nonostante il licenziamento di Rueda, da molti additato come principale responsabile delle fallimentari strategie Ferrari nel 2022, anche quest’anno le cose non sembrano essere così migliorate. Un ritardo nelle comunicazioni dal muretto è costato la posizione a Leclerc sulla Mercedes di Hamilton e anche questo è un neo che il nuovo Team Principal del Cavallino dovrà risolvere al più presto. Per dirla con le parole di Vasseur “L’unica cosa che possiamo fare adesso è spingere come matti.”

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