Sui poteri del Coni e sulla governance sono d’accordo il ministro Spadafora, il presidente Malagò, il premier Conte, eppure il decreto che eviterebbe la sanzione del Cio non arriva.
Uno, fra i molti ostacoli che ha incrociato questo decreto, è rappresentato proprio dal Partito di maggioranza relativa in Parlamento: il Movimento 5 Stelle, che non ha mai avuto una posizione chiara e coesa in materia di sport.
Consapevole del ritardo, e della vitale importanza che ricompre questo decreto per lo sport italiano, Spadafora, porterà in Consiglio dei Ministri un decreto che spera possa avere il via libera da agli partiti di coalizione: Italia Viva e Pd, oltre che dal Movimento 5 Stelle stesso.
Il testo, va ricordato, non assume soltanto un’importanza vitale per lo sport a livello internazionale, ma anche a livello nazionale: vanno precisati i compiti di ministero, Sport e Salute, Coni.
Un’operazione complicata che deve salvaguardare il diritto dello Stato di esercitare la propria funzione sociale e di controllo sui fondi destinati allo sport, difendendo nello stesso tempo l’autonomia economica e gestionale del Comitato Olimpico nazionale.
Per questo non c’è più tempo da perdere