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Bortuzzo ha parole di speranza: “Alex si riprenderà la vita”

Il giovane nuotatore romano in sedia a rotelle dopo essere stato raggiunto da tre colpi di pistola nel 2019, parla con "Repubblica" del suo rapporto con Alex Zanardi.

Bortuzzo ha parole di speranza: “Alex si riprenderà la vita”
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20 Giugno 2020 - 11.51


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Ecco le parole di speranza di Manuel Bortuzzo: “Alex si riprenderà la vita con la stessa fame di prima, anzi di più, se il fisico glielo permetterà. Perché lui è così, perché è così”.

Zanardi è in condizioni stabili ma sempre gravi nell’ospedale di Siena dove è stato ricoverato dopo l’incidente di ieri mentre era in handbike.

Ha poi aggiunto: “Mi ha mandato un messaggio quando ho avuto l’incidente. Io ci sono, mi ha scritto, dandomi incoraggiamento e forza. Diceva che avrebbe avuto piacere a incontrami privatamente, senza clamori e senza telecamere, solo per fare quattro chiacchiere e stare con me. Poi purtroppo non ci siamo riusciti, ma lo aspetto. Il fatto curioso è che io lo vedo tutti i giorni: c’è un murale gigantesco col suo volto nella rotonda dove passo sempre vicino casa a Roma. È bellissimo, e ogni giorno vedo un uomo grande”. Alla domanda “Come si ricomincia a vivere dopo un fatto così?” ha risposto: “Da vivi. Cioè da persone fortunate, come dice sempre Alex. E io sono d’accordo: chi attraversa tragedie come le nostre, si cerca dentro sempre l’opportunità. Sì, sembra un ossimoro parlare di fortuna, anzi ci prendono un poco per matti, ma la verità è che siamo benedetti a essere qua. Quando rischi di non avere più niente, quello che hai diventa tutto di guadagnato, un dono, altre possibilità e bellezza. Sperando che vada tutto per il verso giusto, Alex avrà tutto da riguadagnarsi ancora, ancora una volta”.

Ha concluso: “Ogni sport ha i suoi rischi, ma non si possono colpevolizzare perché magari ti sparano mentre fai tutt’altro. Il suo l’ho sempre rispettato perché quando li vedi che si allenano per strada dici cavolo, è una cosa un po’ da folli, una disciplina davvero estrema e di conseguenza sono estremi anche i rischi. Ma quando è la passione a guidarti, i pericoli te li corri, non ci pensi. L’unica cosa che mi auguro adesso, quando ancora non conosciamo perfettamente il suo quadro clinico, è che non debba passare neanche un giorno di sofferenza vera perché ne ha passati già troppi. Una batosta che non auguri a nessuno, tanto meno a uno come lui: mi sconvolge, mi fa male”.

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