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Michael Jordan dona 100 milioni di dollari in 10 anni nel nome di George Floyd

Attraverso il proprio marchio ‘Jordan’, ha annunciato la donazione di 100 milioni di dollari per la lotta al razzismo. Il gesto dopo le proteste negli Stati Uniti dopo la morte di George Floyd.

Michael Jordan dona 100 milioni di dollari in 10 anni nel nome di George Floyd
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6 Giugno 2020 - 11.42


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Nei giorni scorsi Michael Jordan aveva già chiarito il proprio pensiero sulla morte di George Floyd: “Sono stanco, ne abbiamo abbastanza”.
Una presa di posizione decisa, in linea con il personaggio, consapevole di avere un’influenza e di poter arrivare a milioni di persone con le sue parole.
Parole che non restano semplici parole, ma diventano un impegno concreto con l’iniziativa annunciata dal brand Jordan: 100 milioni di dollari da destinare nell’arco di 10 anni ”a varie organizzazioni di tutto il Paese che si battono per il raggiungimento dell’eguaglianza razziale, della giustizia sociale e per un accesso più ampio all’educazione”.
L’idea parte da Michael Jordan ma prende vita attraverso il suo storico brand.
E così anche la donazione nasce da una sua idea ma diventa la proposta di una comunità.
“La comunità nera, una famiglia”, come viene definita nel comunicato, rivolto anche a tutti coloro che si immedesimano nei valori del brand legato a Mj.
Oltre i colori e qualsiasi classificazione razziale.
”Finché il razzismo che si annida nelle istituzioni di questo Paese, impedendo il loro corretto funzionamento, non sarà estirpato continueremo a impegnarci per proteggere e migliorare le condizioni di vita della gente di colore. Non possiamo più accettare tutto questo, la morte di George Floyd è il punto di non ritorno. Dobbiamo prendere una posizione forte, dobbiamo migliorare come società quando si tratta di questione razziali”.
Jordan sa benissimo che i soldi da soli non possono risolvere la questione ”ma la donazione è un primo passo importante, vuol far vedere lo sforzo e l’impegno da parte nostra. Non si tratta soltanto di donare dei soldi, ma di stimolarci a guardarci dentro e fronteggiare i nostri demoni. Non sto soltanto staccando un assegno: sto sfidando ogni persona a provocare del cambiamento in positivo in ogni ambito possibile”, ha dichiarato l’ex superstar dei Bulls.

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