In un’intervista al Corriere dello Sport, l’imprenditore Flavio Briatore si è espresso polemicamente sulla rioresa dello sport in Italia: “Il protocollo che va bene per le fabbriche non può andar bene per il calcio? L’operaio che rischia il contagio per mille e duecento euro al mese sì e il calciatore giovane e iper-tutelato no? Si può giocare a porte chiuse, tanto la gente il calcio lo guarda alla tv. Se non fossi coinvolto nella F1 anche i gran premi li seguirei alla televisione”.
Ha poi attaccato i presidenti, consigliando, una ripresa di alcune discipline: “Non capisco chi si dichiara contrario alla ripartenza del campionato. Come sempre qualcuno ragiona esclusivamente per interessi personali. Io i presidenti li conosco bene, alcuni benissimo. E non potrebbero ripartire anche altre discipline come il tennis o il nuoto?”
In conclusione, Briatore si lamenta anche del fatto che nella commissione Colao (diciassette esperti sulla ripartenza) non ci siano imprenditori che possano dare consigli sul mondo del lavoro. “Fermi, siamo fermi. Adesso abbiamo anche la supercommissione di Colao, altri diciassette professori, docenti universitari, direttori scientifici, ricercatori, psicologi, avvocati. Ma un imprenditore che conosca le esigenze reali del mondo del lavoro, no?”
Briatore:"Chi non vuole far ripartire lo sport ha interessi personali"
L'imprenditore si è espresso duramente sulla ripartenza dello sport, consigliando partite e gare senza pubblico per la salute di tutti. Ha poi parlato di interessi economici che coinvolgerebbero i presidenti
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18 Aprile 2020 - 14.25
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