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Il pagellone della stagione delle 20 di A (parte 2)

La stagione ormai si è conclusa, dando le sue sentenze. Questi sono i nostri voti tenendo in considerazione la stagione nel complesso, e non solo il campionato, delle 20 squadre di Serie A

Il pagellone della stagione delle 20 di A (parte 2)
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15 Giugno 2023 - 12.10


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di Niccolò Righi

MILAN 6,5: I Campioni d’Italia in carica non riescono a ripetere l’impresa dello scorso anno, anche (e soprattutto) a causa di un mercato che, escluso il giovane Thiaw, non ha portato un singolo giocatore utile alla causa. Il quarto posto, obiettivo minimo, è il frutto della penalizzazione della Juve, altrimenti l’anno prossimo il Milan sarebbe finito in Europa League, mettendo freni ad un progetto che, seppur con qualche intoppo, resta comunque molto interessante. Vanno decisamente meglio le cose in Champions League, dove la squadra di Pioli elimina le ben più quotate Tottenham e Napoli prima di finire la propria corsa alle semifinali per mano dei rivali nerazzurri. Un finale amarissimo che però non deve in alcun modo svalutare il percorso dei rossoneri.

MONZA 8: È la seconda neopromossa a fare più punti al debutto nel massimo campionato, dietro soltanto al Chievo di Gigi Del Neri. Se la partenza non è stata delle migliori, complice anche una squadra totalmente nuova, con l’arrivo di Palladino il Monza è letteralmente voltato, sfiorando l’ottavo posto e battendo Napoli, Inter e Juventus. Lo stile di gioco del giovane allenatore ricorda molto quello adottato da Montella nel Catania degli “argentini” e, come quel Catania nel lontano 2011, anche i brianzoli sono senza alcun dubbio la miglior sorpresa del campionato.

NAPOLI 9,5: So già che sarete indignati da questo voto ma lasciatemi spiegare. Se dovessi giudicare soltanto il Campionato la stagione del Napoli sarebbe da dieci e lode. Aver riportato all’ombra del Vesuvio uno scudetto che mancava da 33 anni è un’impresa storica e merita tutti gli allori. Tuttavia, in Champions, il Napoli aveva la seria possibilità di accedere quanto meno alle semifinali, e l’essere usciti con il Milan rappresenta una mezza delusione.  In più, se si pensa che in Coppa Italia l’eliminazione è arrivata per mano della Cremonese, ecco che la stagione del Napoli diventa quasi perfetta, ma con piccoli nei.

ROMA 7: Nel parlare dell’annata dei giallorossi non possiamo non dare importanza ai tantissimi infortuni patiti, che hanno sicuramente giocato un ruolo chiave nella gestione delle tre competizioni. Il sesto posto in Campionato ottenuto con gli stessi punti dello scorso anno non può essere un risultato di cui essere fieri, non se a quella squadra di un anno fa è stato aggiunto un tassello fondamentale come Paulo Dybala. In Europa però la Roma è forse andata anche al di sopra di quanto molti in realtà si aspettassero, eliminando squadre importanti come Real Sociedad e Bayer Leverkusen e andando ad un passo dal sollevare la seconda coppa europea di fila.

SALERNITANA 6: Ad inizio stagione le ambizioni del presidente Iervolino erano alte, per questo sono arrivati giocatori di spessore come Dia, Piatek Vilhena e giovani interessanti tra cui Lovato, Maggiore e (in corso d’opera) Nicolussi-Caviglia. C’era curiosità, dunque, nel vedere la Salernitana, tant’è che alcuni – me compreso – pronosticarono una salvezza tranquilla e forse qualcosa di più. Invece i campani non ha mai ingranato e, solo il cambio di Paulo Sousa in panchina e il conseguente filotto di 10 risultati utili consecutivi, hanno salvato una stagione che poteva avere risvolti ben peggiori.

SAMPDORIA 4: Dare un voto per la stagione della Samp è impresa ardua perché ad un certo punto dell’anno tra stipendi non pagati e rischio fallimento, la retrocessione in B sembrava la migliore delle ipotesi. Partiamo proprio dalla “società”, la quale ha preso in giro uno dei club più storici della Serie A e che per questo si merita un bello ZERO. Passiamo poi alla squadra, dove sì gli stipendi non pagati possono essere un’attenuante, ma allo stesso tempo mi chiedo: perché non ricostruire attorno a qualche ragazzo giovane anziché aver continuato a dare minutaggio o a giocatori improbabili come Jesé o a giocatori ai quali della Samp sembra non fregare nulla come Sabiri? La squadra si prende un DUE. Infine i tifosi, che nonostante tutto sono sempre rimasti accanto alla loro squadra del cuore: erano in 1000 a San Siro lo scorso 20 maggio; in circa 20mila per l’ultima in casa contro il Sassuolo, i quali hanno reso omaggio a Vialli e Quagliarella. Loro si meritano sicuramente un 10. Perciò, visto che la matematica non è un’opinione, (10+2+0)/3 = 4.

SASSUOLO 5,5: La stagione del Sassuolo è stata parecchio altalenante e, al momento, Pinamonti non sembra assolutamente pronto ad essere un degno sostituto di Scamacca. Ad inizio anno la rosa intrigante e la propositiva filosofia di gioco di Dionisi sembravano collocare il Sassuolo in lotta per un posto in Conference, invece per lunghi tratti del Campionato la squadra si è trovato nelle zone calde della classifica e alla fine ha raggiunto un anonimo tredicesimo posto. Stagione da dimenticare.

SPEZIA 4-: Francamente è difficile capire cosa possa essere successo allo Spezia per concludere la stagione con una retrocessione abbastanza clamorosa in Serie B. Dal mercato erano arrivati giocatori esperti come Dragowski, Shomurodov e il Mister Gotti e giovani interessanti come Holm, Zurkowski e Maldini. Era stato trattentuo Nzola, che infatti con le sue 13 reti è stato il quinto giocatore più prolifico della Serie A. Sembrava ci fossero tutti gli ingredienti per una salvezza anche abbastanza tranquilla. Invece qualcosa si è inceppato, i risultati non sono arrivati, neanche Semplici è riuscito a dare quella scossa che ci si sarebbe aspettati e alla fine è arrivata la clamorosa retrocessione nello spareggio contro l’Hellas. È vero la stagione in sé non è stata peggio di quella della Samp, però ho voluto aggiungere quel meno per un motivo: se i problemi societari che i blucerchiati avevano si sapevano già da oltre un anno, lo Spezia sembrava una squadra destinata a tutt’altro finale di stagione.

TORINO 6,5: Una stagione tutto sommato piuttosto positiva per il Toro, che fino all’ultima giornata era in bagarre per l’ottavo posto con la Fiorentina, una squadra ben più attrezzata dei granata, ma che in stagione ha anche giocato 21 partite in più. C’è tanto lavoro di Juric dietro questo nono posto raggiunto dal Torino che, trattenendo gli uomini più importanti e facendo gli innesti giusti potrebbe anche fare un ulteriore step in avanti.

UDINESE 6+: Per carità, nessuno anche dopo la partenza sprint si sarebbe comunque aspettato che l’Udinese fosse rimasta in lotta per l’Europa, però il crollo vertiginoso che ne è seguito fa quasi pensare che la prima parte del campionato sia stata un caso. Stagione, dunque, senza infamia e senza lode per i friulani, se non che l’aver saputo valorizzare componenti della rosa come Beto, Bijol, Lovric e Samardzic porterà nelle casse del club un prezioso tesoretto da cui ripartire. Un piccolo appunto finale: perché a fine anno, a posizione di classifica già più o meno acquisita, sono stati concessi a Pafundi soltanto una manciata di minuti?

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