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Il derby va alla Juventus grazie a Locatelli a 5' dal termine dopo un primo tempo granata e un secondo bianconero

Se nella prima frazione il Toro era riuscito a costringere gli avversari a giocare nella propria metà campo, nella seconda esce fuori l'esperienza degli ospiti che hanno approfittato di una panchina granata priva di attaccanti

Il derby va alla Juventus grazie a Locatelli a 5' dal termine dopo un primo tempo granata e un secondo bianconero
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2 Ottobre 2021 - 18.15


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Dopo un round giocato ad alti livelli da parte del Torino che con pressing alto e una forza motrice sopratutto dei centrocampisti e degli esterni perpetua ad alte velocità, il secondo ha visto il calo fisiologico e tecnico dei padroni di casa, surclassati da una Juventus capace di non far concludere più in porta gli avversari, costringendoli a numerosi cartellini gialli e a difendersi senza riuscire a risalire.

A decidere il match il tifoso juventino Manuel Locatelli, alla seconda gara di campionato consecutiva in goal dopo il 3-1 momentaneo contro la Samp (poi divenuto 3-2) con il centrocampista lombardo che dopo un inizio chiaroscuro con la nuova maglia per un’estate terminata tardi e una preparazione incerta dovuta al mancato trasferimento in tempi brevi, sta divenendo sempre più una certezza del centrocampo di Allegri.

La Juventus è arrivata al goal al culmine di un tempo giocato a ritmi più alti, abbandonando il canovaccio tattico del primo tempo in cui si difendeva bassa lasciando Kean da solo davanti a tenere palla ma sviluppando il proprio gioco sugli esterni con Rabiot avanzato e l’ingresso di Cuadrado, proprio al posto dell’ex Everton e Psg, importante per dare più rapidità al gioco offensivo della Vecchia Signora.
Dall’altra parte il Toro, privo di Belotti, Pjaca, Zaza e con un Verdi ancora in via di recupero, non ha avuto a disposizione in panchina giocatori offensivi che potessero continuare il lavoro eseguito meglio nel primo tempo piuttosto che nel secondo da parte dei tre uomini davanti Lukic, Brekalo e Sanabria, poi sostituiti rispettivamente da Linetty, Rincon e Baselli, nell’ordine un trequartista, un centrocampista di rottura e un centrocampista centrale, avvantaggiando di fatto gli ospiti a cui è bastato inserire Kulusevski a 10 minuti dal termine per mettere ancor più in apprensione la retroguardia granata.
Bene per i padroni di casa, che nel prossimo turno dopo la sosta andranno di scena a Napoli, il portiere Milinkovic-Savic, in crescendo rispetto alle prime giornate e sempre reattivo, poi Bremer, nel primo tempo pressoché perfetto nel lavoro su Kean, infine bene Singo, che ha ben respinto le folate offensive di Rabiot, costringendolo ad un doppio lavoro in fase difensiva, e Pobega, sempre nel vivo nel gioco, in attacco come in difesa.

Dall’altre parte per la Juventus, alla seconda gara consecutiva senza subire goal dopo l’1-0 contro il Chelsea, che domenica 17 Ottobre avrà un ulteriore test per valutare se l’ultimo periodo positivo è dovuto ad una crescita collettiva contro la Roma in casa, positivi i due centrali di difesa, in crescita nel secondo tempo, il match winner Locatelli e il sempre vivo Chiesa; meno bene Kean, chiamato ad un lavoro nel primo tempo che ben fa Morata, molto più esperto, e McKennie, nel primo tempo nel vivo della partita con due buone occasioni però sprecate e sparito nella seconda frazione.

La cronaca del secondo tempo
90+4′


90+1′
A centrocampo Kaio Jorge riceve un pallone alto e lo indirizza di prima Kulusevski che riesce a resistere alle sbracciate di Rodriguez per poi fermarsi appena dentro l’area, affronta quindi Zima allargandosi sul mancino per liberare il tiro, palo, quello alla sinistra dell’estremo difensore granata.

89′


86′
Goal Juventus:
dall’esterno riceve il pallone Chiesa che serve centralmente Locatelli che tutto solo al limite dell’area piazza il pallone d’interno accanto al pallo, Milinkovic-Savic non può nulla sul pallone che tocca il palo alla sua sinistra e finisce in fondo al sacco.
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82′
Altro cartellino giallo, questa volta è per Chiellini: pallone alto a metà campo che Baselli addomestica lanciandosi, il capitano della Juventus e della Nazionale commette un fallo tattico.
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81′
Entrato bene in partita Kulusevski che controlla il pallone sulla trequarti e lancia Rabiot che corre tutto solo verso l’area dove sopraggiunge Bremer, pallone del francese poi dato all’altezza del dischetto dove Chiesa viene anticipato da Ansaldi.


80′

77′


71′
Azione ragionata degli ospiti con Rabiot che da dentro l’area serve fuori Locatelli che si avvicina alla lunetta dell’area di rigore e conclude: pallone alto.

65′


64′
Altra ammonizione, questa volta per Manadragora, che dopo essere andato in pressing su Locatelli, pesta il piede dell’ex Sassuolo.

62′
Altro cartellino giallo, per Lukic, che trattiene per la maglia Alex Sandro per un paio di metri per poi farlo cadere con un intervento in ritardo.

60′
Dopo un quarto d’ora dall’inizio del secondo tempo sembra chiaro il nuovo piano tattico di Allegri: Chiesa unica punta per sfruttare le sue capacità in contropiede, dietro di lui sembrano esserci tre trequartisti con Cuadrado e Rabiot in fascia e Bernardeschi centrale, a metà campo Locatelli e McKennie con quest’ultimo che spesso si sgancia e il Nazionale italiano ex Fiorentina spesso a tornare indietro.

58′
Riparte la Juventus con Chiesa che si libera del proprio marcatore e avanza servendo dai 35 metri Cuadrado sull’esterno destro: il colombiano entra in area seguito da Pobega per poi rallentare e andare giù dopo un contatto con lo stesso centrocampista triestino e scuola Milan, non è rigore per Valeri.

 
56′
Primo cartellino giallo del match, lo prende Sanabria per una gomitata aerea al volto di De Ligt.

54′
Capovolgimento di fronte con Lukic che s’invola verso l’area di rigore juventina affrontando Chiellini con Rabiot a tallonare il numero 10 granata con Sanabria largo a sinistra osservato da De Ligt: il serbo va alla conclusione, ci mette il piede il capitano bianconero.

53′
Lunga azione ospite con Bernardeschi che va al cross in mezzo dalla zona destra, Alex Sandro va a colpire di testa a centro area, para Milinkovic-Savic.

46′

Finisce il primo round del primo derby torinese con la Juventus che, dopo i primi minuti in cui è andata vicina al vantaggio con Kean e per due volte con McKennie, negli ultimi 20 minuti ha sofferto il possesso palla granata fatto di verticalizzazioni a cercare gli uomini con maggior fantasia, Brekalo e Lukic, con gli esterni Ola Aina e Singo sempre pronti al cross e a puntare l’uomo davanti, con Pobega che ha licenza di inserimento.
Tatticamente i granata rimangono con il 3-4-2-1 con i difensori esterni dei 3 dietro che salgono in fase di possesso e gli esterni di centrocampo molto alti, dall’altra parte i bianconeri partono da un 4-3-3 in fase di possesso palla con Bernardeschi nel tridente offensivo che si abbassa spesso anche per rendere il modulo un 4-4-2, all’occorrenza 4-5-1 con Chiesa che si abbassa ulteriormente nella propria trequarti di campo.
Se il gioco dei padroni di casa si basa sugli esterni che attaccano e gli attaccanti che cercano di penetrare centralmente, gli uomini di Allegri si affidano al contropiede e alla capacità di tenere palla di Kean che viene spesso nel cerchio di centrocampo per ricevere palla e smistare esternamente, lavoro che gli è riuscito poche volte per il gran lavoro di fisico e di anticipo di Bremer, lasciato spesso e volentieri da solo contro l’italiano.

La cronaca del primo tempo
45′


43′
In apprensione la Juventus dopo una lunga azione Toro con palloni crossati in mezzo dagli esterni e ribattuti dalla difesa ospite, poi ripartenza bianconera con Chiesa che dalla propria metà campo s’invola verso l’area di rigore avversaria affrontando da solo la difesa granata inseguito da Singo e Pobega: l’ex Fiorentina poi trova Kean sull’esterno, il 2000 punta Bremer trovando spazio sulla sinistra con cross teso basso in mezzo dove non arriva Chiesa; addomestica successivamente il pallone Bernardeschi che serve in mezzo Locatelli, tiro in angolo.

41′
Calcio d’angolo granata di Lukic con la palla lenta che arriva in mezzo all’area dove va all’impatto Sanabria, palla fuori.

38′
Lungo possesso palla dei granata con Lukic che dà un pallone lungo a metà campo per Rodriguez che tocca la palla per anticipare Kean favorendo Mandragora che controlla il pallone nel cerchio di centrocampo per poi andare al tiro dalla trequarti con il mancino: tiro forte ma centrale, para Szczesny.


34′
Chiellini spazza il pallone che arriva in mezzo al campo dove Rabiot controlla e avanza fino alla trequarti dove cerca con il mancino Kean, scattato tra Bremer e Rodriguez, ma il pallone del francese è impreciso.

30′
I bianconeri si schierano con una sorta di 4-5-1 in fase difensiva con Kean unico terminale offensivo e Chiesa a dar man forte a Rabiot sulla sinistra e Bernardeschi davanti a Danilo ancor più dietro di McKennie; in fase di possesso sembra schierarsi con un 4-4-2 come quello visto con il Chelsea con Bernardeschi che ha il compito di dare più presenza davanti rispetto a Rabiot, attento a Singo.

22′
Lunga rimessa laterale di Ola Aina con il pallone che arriva in mezzo all’area dove Lukic riesce a colpire dato che Chiellini salta fuori tempo e Alex Sandro era in netto ritardo: palla fuori.
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10′
Ora ci prova il Toro con Singo che sterza su Alex Sandro e ci prova al limite dell’area con il sinistro a rientrare, pallone fuori non lontano dallo specchio.

5′
Altra occasione per i bianconeri, questa volta con McKennie che dopo una mischia in area di rigore si trova la palla sui piedi da posizione favorevole ma lo statunitense calcia alto.

2′
Si fa vedere subito davanti la squadra ospite con Kean che, servito da De Ligt dopo aver rubato palla a Sanabria, sgasa su Bremer arrivano in area e provandoci con il diagonale, palla fuori non di molto.
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1′

Le formazioni
Torino (3-4-2-1): Milinkovic-Savic; Zima, Bremer, Rodriguez; Singo, Mandrgaora, Pobega, Aina (dal 65° Ansaldi); Lukic (dal 65° Linetty), Brekalo (dall’84° Rincon); Sanabria (dal 76° Baselli).
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Juventus (4-3-3): Szczesny; Danilo, de Ligt, Chiellini, Alex Sandro; McKennie, Locatelli, Rabiot; Bernardeschi (dall’80° Kulusevski), Kean (dal 46° Cuadrado), Chiesa (dall’89° Kaio Jorge).
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