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Anche la Fifa dice no alla Super Lega

Gianni Infantino si schiera a fianco della Uefa e delle leghe nazionali. Pronta una maxi causa da 50/60 miliardi

Anche la Fifa dice no alla Super Lega
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19 Aprile 2021 - 12.13


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La Super Lega (Super League) è un torneo internazionale, nato questa notte, che coinvolgerà alcuni dei club calcistici europei più in vista al mondo. Al momento, hanno trovato un accordo dodici club: Milan, Inter e Juventus per l’Italia; Atletico Madrid, Barcellona e Real Madrid per la Spagna; Arsenal, Chelsea, Liverpool, Manchester City, Manchester United e Tottenham Hotspur per l’Inghilterra.  
La Fifa, insieme ad altre istituzioni calcistiche, non ci sta e rilascia un comunicato.

“La Fifa non può che esprimere la sua disapprovazione per un campionato separatista europeo chiuso al di fuori delle strutture calcistiche internazionali e non rispettoso dei principi sopra menzionati”. Con un comunicato, la Fifa si aggiunge alle istituzioni calcistiche (e non) a scagliarsi contro il progetto della SuperLega, partorito questa notte dai dodici top club europei.

“La Fifa desidera chiarire che è ferma a favore della solidarietà nel calcio e di un modello di ridistribuzione equa che può aiutare a sviluppare il calcio come sport, in particolare a livello globale, dallo sviluppo il calcio globale è la missione principale della Fifa. A nostro avviso, e in conformità con i nostri statuti, qualsiasi competizione calcistica, nazionale, regionale o globale, dovrebbe sempre riflettere i principi fondamentali di solidarietà, inclusività, integrità ed equa redistribuzione finanziaria. Inoltre, gli organi di governo del calcio dovrebbero impiegare tutti i mezzi legali, sportivi e diplomatici per garantire che ciò rimanga il caso”, si legge nel comunicato.

“La Fifa è sempre sinonimo di unità nel calcio mondiale e invita tutte le parti coinvolte in accese discussioni a impegnarsi in un dialogo calmo, costruttivo ed equilibrato per il bene del gioco e nello spirito di solidarietà e correttezza. La Fifa, ovviamente, farà tutto il necessario per contribuire a una via da seguire armonizzata nell’interesse generale del calcio”, conclude l’istituzione presieduta da Gianni Infantino.

Come lei, già da ieri, si erano mobilitate altre istituzioni calcistiche, internazionali e nazionali.
Durissimo era stato infatti il comunicato della Uefa, che ha anticipato di qualche ora quello dei singoli club e ha aperto ufficialmente la questione. Insieme alla Federcalcio inglese, la Premier League, la Federcalcio spagnola reale (Rfef) e LaLiga, la Federcalcio italiana (Figc) e la Lega Serie A, “resteremo uniti nei nostri sforzi per fermare questo cinico progetto, un progetto che si fonda sull’interesse personale di pochi club in un momento in cui la società ha più che mai bisogno di solidarietà”.

In virtù di questo, “prenderemo in considerazione tutte le misure a nostra disposizione, a tutti i livelli, sia giudiziarie che sportive, al fine di evitare che ciò accada. Il calcio si basa su competizioni aperte e meriti sportivi; non può essere altrimenti”.
Tradotto, esclusione da tutte le competizioni nazionali e internazionali per i club che prenderanno parte al progetto ed esclusione dalle relative nazionali per i giocatori che scenderanno in campo.
Inoltre, Uefa, Federazioni e Leghe starebbero pensando a una maxi causa da 50/60 miliardi di euro.

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