La ventisettesima giornata di campionato ha il sapore del day after. Sembra successo tutto: l’Inter, battendo anche l’Atalanta con la sua recente modalità difesa-forte-e-Lukaku/Lautaro, continua a fare il massimo con poco, lasciando agli altri l’illusione di tenere in mano la partita. Sullo scudetto c’è un’ipoteca pesante, anche perché la Juventus, di nuovo eliminata in Champions League, mostra tutti i suoi limiti: imperfetta, incompiuta, involuta. Colpa delle troppe defezioni, che spiegano quanto sia relativo il concetto di rosa lunga, se ti vengono a mancare troppi giocatori così spesso. Una costante, in questa stagione, per tutti, che ha però risparmiato l’Inter, confermando che quando l’annata è buona anche la fortuna si mette a disposizione.
La giornata è cominciata con un doppio anticipo, che ha visto Lazio e Atalanta regolare Crotone e Spezia. Con più fatica i biancocelesti, ancora prigionieri di uno stato mentale non proprio lucido, alla vigilia del ritorno di Champions col Bayern, dove dovranno salvare l’onore, visto che la qualificazione è compromessa.
Ha risolto Caicedo, nei minuti finali, come sempre. Viene da dire che è ovvio, visto che gioca soltanto quelli. L’Atalanta, invece, ha divorato lo Spezia, che è riuscito a resistere un tempo prima di cedere alle spinte di Muriel e soci, rimane la candidata più autorevole per il quarto posto, con finestra sul terzo, e si prepara a giocarsi le sue carte per la qualificazione ai quarti nel retour-match in casa del Real Madrid.
Il programma prosegue alle 15 di sabato con Sassuolo-Verona, partita senza particolare rilevanza di classifica, tra le due squadre che si stanno giocando l’ottavo posto, soddisfatte di stare nella parte sinistra della classifica. Alle 18 un incrocio delicatissimo: a Benevento arriva la Fiorentina. Le due squadre sono alla pari, in classifica, con vista sul baratro. I viola hanno riacciuffato nel recupero il pareggio interno col Parma e sono a rischio-crisi di nervi, con Prandelli in discussione e malumori nella piazza. Il Benevento lotta ma non vince da 10 gare e rischia di finire risucchiato.
Il Genoa, nel match del sabato sera, chiede a una tranquilla Udinese tre punti per fare un deciso passo avanti verso la salvezza.
La domenica comincia con Bologna-Sampdoria, altro confronto a bassa tensione, con i padroni di casa in cerca di punti-tranquillità. Alle 15 doppio testa-coda: Parma-Roma e Torino-Inter.
Per l’Inter un ostacolo da saltare che sembra non particolarmente impegnativo. Non va però sottovalutato il Torino, motivato da una classifica terribile, che avrà recuperato un minimo di condizione dopo le recenti vicissitudini da Covid, rincuorato dallo scongiurato pericolo dello 0-3 a tavolino per il match non disputato con la Lazio, che dovrà trovare collocazione in calendario, salvo accoglimento del ricorso laziale.
Il Parma, che con D’Aversa ha decisamente cambiato registro ma ha raccolto solo pareggi, spesso rimontato dagli avversari, ci riproverà contro i giallorossi, facili vincitori in EL contro lo Shakhtar. La Roma è in corsa sia per il quarto posto che per la coppa ma dovrà stare attenta agli infortuni, che si ripetono nelle ultime settimane con una certa regolarità.
Alle 18 la Juventus scende in campo a Cagliari, dopo l’eliminazione in Champions, arrivata contro un Porto ridotto in dieci e con cristiano Ronaldo sotto accusa. Si è parlato di flop e di matrimonio fallito. Assurdità. L’asso portoghese arriverà entro fine stagione a 100 gol segnati in tre anni, altro che flop. La Juventus sconta all’estero lo stesso meccanismo che l’ha portata a prevalere per un decennio in Italia: ha mezzi economici inferiori rispetto alle più importanti avversarie. In più, ha cercato di raggiungere l’obiettivo attraverso cambiamenti che hanno peggiorato la situazione. Forse mollare Allegri per cercare la chimera del gioco non è stata la scelta più felice. Il Cagliari, resuscitato da Semplici, non ha niente da perdere e proverà a sfruttare la luna storta e i numerosi acciacchi della Signora.
Chiude nel posticipo serale un sontuoso Milan-Napoli. Pioli, dopo il buon pareggio in Coppa nella tana del Manchester United, chiede ai suoi di continuare a credere nella rincorsa all’Inter. Lo scudetto sembra lontano ma c’è ancora tempo per recuperare, e l’imprevisto, in questa pazza stagione afflitta dalla pandemia, è sempre possibile. Il Napoli si sta riprendendo, ha recuperato gli attaccanti e cerca conferme per continuare ad alimentare il sogno del quarto posto, con Gattuso sempre nel mirino e voci ricorrenti di nomi nuovi per la panchina dell’anno prossimo.
In settimana tornano le Coppe: persa la Juventus, uscirà quasi certamente la Lazio, le speranze italiane si affidano all’Atalanta, in CL, mentre la Roma è virtualmente nei quarti di EL e il Milan ha concrete possibilità di farcela. Calcio italiano competitivo, insomma, solo nel torneo meno prestigioso. Salvo prodezze bergamasche.