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Campionato fermo dal 9 marzo. Per il presidente Cellino è necessario la chiusura

L’imprenditore sardo e presidente del Brescia, Massimo Cellino, è convinto delle proprie idee e non guarda in faccia a nessuno, nemmeno alla retrocessione della propria squadra.

Campionato fermo dal 9 marzo. Per il presidente Cellino è necessario la chiusura
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15 Aprile 2020 - 20.04


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In un’intervista a “Tutti convocati” su Radio 24, ha parlato ai microfoni Massimo Cellino, presidente del Brescia, il quale ha dimostrato una chiara convinzione a chiudere il campionato: “La Fifa dice finiamola qui, il Coni anche, la nostra Federazione ricorda il Governo che forma un sacco di commissioni. Stiamo vivendo una tragedia, vivo a Brescia e sto vedendo cose che non auguro a nessuno di vedere, ecco perché mi arrabbio.”

Poi continua: “Se serve che il Brescia retroceda per salvare il calcio, io retrocedo e ci vado a testa alta in Serie B. Ci si nasconde dietro i problemi economici, ma l’azienda calcio è l’unica in grado di risollevarsi e ripartire in autonomia, senza chiedere aiuti al Governo e a nessuno. I giocatori sono pagati per giocare le partite, non per allenarsi, se stiamo fermi i giocatori rinunceranno a qualcosa, si riparte l’anno prossimo facendo i bravi. Come si ricomincia a settembre senza dare un giorno di vacanza?

I calciatori si strappano, hanno bisogno di fare la preparazione. Se non incassiamo soldi, i calciatori di Serie A si compreranno una Lamborghini in meno, loro sono disponibili, ma devi dirgli le cose come stanno. Non puoi dirgli ti tolgo lo stipendio e poi devi giocare 3 volte a settimana”.

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