Il trentunenne biancoceleste rivela cosa pensa della pandemia: “La cosa peggiore, per me, è questa situazione ibrida. L’incertezza procura malessere. Non sai quando passerà, quando si tornerà in campo. Come spinta per la gente, come segnale di fiducia, sarebbe importante riprendere il campionato: si può giocare anche ad agosto, a porte chiuse”.
E ricorda il periodo buio: “Non credo che uscirò da questa situazione diverso perché ne ho passate di cose gravi, a partire dal tumore, e anche prima avevo toccato il fondo nella mia vita almeno un paio di volte. So che significa risalire. Quindi sarò incosciente, ma il virus non mi fa paura”.
Al difensore delle Aquile manca soprattutto il calcio: “Il profumo dell’erba, il suono del pallone, le urla del mister. Quando potrò rivivere queste cose, che adesso mi mancano molto, sarà bellissimo perché significherà che stiamo tornando alla vita di sempre, a fare quello che amiamo, che siamo fuori dall’incubo Coronavirus. Però non dobbiamo avere fretta, bisogna rispettare le regole imposte dal governo: meglio stare a casa una settimana in più che sbrigarsi a far ripartire tutto e poi ritrovarci nel tunnel per altri mesi. Non vedo l’ora di tornare a giocare, come del resto i miei compagni e i tifosi. Vincere il campionato con la Lazio sarebbe fantastico, ma conta di più la salute, e io ne so qualcosa, credetemi: la priorità è uscire da questo periodo terribile”.