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Dalla Spagna: il Barcellona ha creato profili social per screditare i suoi giocatori

In merito allo scandalo già ribattezzato "BarcaGate" è intervenuto il presidente Bartomeu :"Falsità, ci difenderemo dalle accuse".

Dalla Spagna: il Barcellona ha creato profili social per screditare i suoi giocatori
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18 Febbraio 2020 - 15.52


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In queste ore il Barcelona si ritrova nella bufera per uno scandalo social già ribattezzato “Barcagate”. La società infatti avrebbe avviato una campagna di discredito nei confronti dei suoi tesserati attraverso alcuni account su Twitter e Facebook creati appositamente di concerto con la compagnia L3Venture.

Il fatto era stato denunciato domenica durante la trasmissione “El Larguero” dell’emittente “Cadena Ser” che ha spiegato che la società avrebbe versato una cifra vicina al milione in sei tranche alla compagnia per avviare una macchina del fango nei confronti di alcune delle personalità più vicine al mondo blaugrana, una su tutte la stella e attuale capitano Lionel Messi.

Il tutto senza che il consiglio d’amministrazione fosse effettivamente informato dell’operazione in corso, anche perché per le cifre in questione non è richiesta l’autorizzazione formale della giunta.

Bartomeu si difende: “Mai screditato nessuno, pronti a difenderci”

In merito alla vicenda il presidente del Barcelona Josep Maria Bartomeu si è espresso a margine del premio giornalistico “Vazquez Montalban” affermando l’estraneità del club alla vicenda: “Voglio che sia ben chiaro di fronte ai soci, e che nessuno abbia dubbi: il Barcellona non ha mai contrattato alcuna impresa affinché screditasse i nostri giocatori o gli ex, o politici, presidenti e dirigenti vari. È falso, e ci difenderemo nei modi dovuti: mai abbiamo voluto gettare fango su qualcuno”.

Bartomeu ha anche spiegato il rapporto tra la società e la compagnia l3 Ventures annunciando la fine dello stesso: “Alla fine del 2017 – ha spiegato il presidente – noi come Barca ci siamo accordati con un’impresa, a proposito della quale in mattinata ho dato disposizione di interrompere ogni rapporto.  Alla domanda se li abbiamo incaricati di occuparsi sui social di preservare la nostra immagine, rispondo di sì. Alla domanda se li abbiamo incaricati di screditare l’immagine di determinate persone, la risposta è invece no e perseguiremo chi ci accusa di averlo fatto”.

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