Si contano ancora sulle dita di una mano gli incontri di calcio diretti da donne, quasi esclusivamente partite Uefa, ma finalmente si è rotto il tabù delle donne arbitro che le aveva ostracizzate ingiustamente da tutti i livelli del calcio.
Rosetti ha ribadito il grande successo ottenuto in Uefa, senza dimenticare però che il traguardo della parità di genere nel calcio è ancora lontanissimo e bisogna assolutamente rimediare in tempi brevi a questo gap: “La presenza di direttrici di gara nelle competizioni maschili non deve più sorprendere. Negli ultimi anni, la UEFA ha lavorato molto per far crescere allo stesso modo gli arbitri europei di entrambi i sessi, quello che vediamo oggi è la prova che il nostro approccio funziona”.
Il cambio di passo, oltre ad essere stato declamato da Rossetti, sembra che stia davvero avvenendo, soprattutto in questo mese, che ha visto l’arbitro Stephanie Frappart entrare nella storia diventando la prima donna ad arbitrare una gara di Champions League, quella tra Juventus e Dinamo Kiev.
In realtà il mondo del calcio ha cominciato ad includere le donne nelle competizioni già da alcuni anni, ma in veste di assistenti, come ad esempio la greca Chrysoula Kourompylia, che viene designata regolarmente per le partite maschili dal 2014/15
L’inglese Sian Maassey-Ellis invece è assistente in Europa League e Nations League dal 2019, mentre la spagnola Guadalupe Porras Ayuso ne ha seguito le orme in questa stagione.
Infine La tedesca Bibiana Steinhaus, che si è ritirata quest’anno dopo una carriera in Bundesliga, oggi lavora regolarmente in sala VAR in Champions League ed è stata assistente nelle ultime partite della fase a gironi.
Rosetti elogia il lavoro delle donne arbitro negli incontri europei
Il capo designatore della Uefa commenta con soddisfazione il non più rinviabile ingresso delle donne nel mondo arbitrario, al momento però solo in Europa.
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18 Dicembre 2020 - 22.25
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