L’Argentina, ancora scossa dalla prematura morte del Pibe de oro, piange un altro illustre del calcio, Alejandro Sabella, scomparso questa sera all’età di 66 anni per complicazioni dovute ad un problema cardiaco.
Sabella è stato dapprima un grande calciatore, uno fra i primi giocatori argentini a giocare con le squadre inglesi, dal River Plate allo Sheffield United arrivando ai Leeds, in un momento storico molto particolare, in cui proprio l’Inghilterra sembrava ancora mostrare i refoli del Commonwealth nei confronti dell’Argentina per via dell’annoso contenzioso sulle Isole Falkland, un capitolo calcisticamente chiuso dalla “Mano de Dios” ai Mondiali del 1986.
Sabella però si specializza, al termine della sua carriera da giocatore, come allenatore di calcio, diventando subito un affermato Ct dalla fine degli anni ’90; è però negli anni 2000 che raggiunge l’apice della sua carriera vincendo la Coppa Libertadores con l’Estudiantes nel 2009, fino ad arrivare a sostituire il Ct argentino Sergio Batista nel 2011.
Il suo rammarico per non aver portato gli Albiceleste alla vittoria nel Mondiale brasiliano del 2014 è stato grande, ricordiamo il volto sconsolato di Messi che non si capacitava della sconfitta, ma, dalla sua, c’era il merito di aver portato la sua squadra in finale dopo molti anni, battuta però beffardamenta dal gol della Germania ai supplementari.
Fu la sua ultima partita da Allenatore, lasciando definitivamente il mondo del calcio per i problemi di saluti che stavano cominciando a manifestarsi.
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