Il ministro Spadafora: "Entro la fine di gennaio possibile riapertura di palestre e piscine"

Via libera anche ai centri danza. Il ministro dello Sport: "Dopo aver valutato i contagi, credo che la riapertura possa essere un segno di tranquillità"

Il ministro Spadafora: "Entro la fine di gennaio possibile riapertura di palestre e piscine"
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29 Dicembre 2020 - 12.46


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Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora apre un grande spiraglio per la ripartenza dello sport, indicando alcune possibili riaperture per il mese di gennaio.

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Nel suo intervento, dopo aver sottolineato l’impossibilità, per il momento, del ritorno del pubblico negli stadi, ha dichiarato: “Penso sia possibile, seppur con alcune limitazioni, riaprire palestre, piscine e centri di danza entro la fine di gennaio. E’ un obiettivo raggiungibile, ma si dovrà tenere conto dell’andamento dei contagi. Vorrei lanciare un segnale di tranquillità”.

Il governo “sta lavorando con il Cts su questo. Prima della chiusura di ottobre avevamo predisposto un protocollo anche molto rigido e dato un fondo perduto consistente, non pochi spiccioli, per far coprire le spese fatte per mettersi in regola. Ma l’apertura a fine gennaio è un obbiettivo raggiungibile….vorrei lanciare un segnale di tranquillità, l’obbiettivo di aprire entro fine gennaio palestre centri danza piscine, seppur con alcune limitazioni, penso sia assolutamente possibile”.

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In vista delle Olimpiadi “tutto il mondo dello sport deve essere coinvolto” nell’operazione vaccino anti-Covid, ha aggiunto il ministro. Su un eventuale vaccino obbligatorio per gli atleti che vanno a Tokyo, Spadafora ha risposto: “Tutto questo mondo deve essere di esempio e può farlo per prepararsi a questa grande competizione. Sono convinto che vada coinvolto da tutti i punti di vista”.

In materia di ristori, Spadafora ha infine annunciato per gennaio un nuovo decreto, il quinto. Per il settore sciistico sarà “sostanzioso perché  sicuramente saremo costretti a tenere ancora chiuse le attività, ma non stiamo abbandonando nessuno. La verità è che non siamo ancora usciti dalla crisi e dovremo farlo in contemporanea con la diffusione dei vaccini, entro gennaio”.

 

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