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Doping, Schwazer punta su Bolzano: "Per me è importante ribadire la mia innocenza"

Alex Schwazer dopo il nulla di fatto a Losanna ora punta tutto su Bolzano per riabilitare la sua immagine.

Doping, Schwazer punta su Bolzano: "Per me è importante ribadire la mia innocenza"
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7 Maggio 2020 - 11.16


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Il tribunale di Losanna aveva respinto il suo ultimo ricorso e la possibilità di tornare a gareggiare per il marciatore italiano Alex Schwazer sembrava allontanarsi sempre di più.

L’atleta ha affermato al Dolomiten: “Sapevamo che a Losanna le possibilità erano scarse perché ci sono molti indizi, ma ancora nessuna prova certa”.

Il tribunale federale di Losanna ha infatti bocciato il suo ricorso contro la squalifica per otto anni per doping, comminata all’atleta dopo la positività al testosterone rilevata in un controllo a sorpresa del primo gennaio 2016.

I giudici svizzeri hanno respinto la tesi dei legali di Schwazer, secondo cui sarebbero emersi fatti nuovi dalle indagini in corso a Bolzano, ma l’atleta non si dice deluso, “perché dopo lo spostamento dei giochi olimpici di Tokio, per me ora non è più così importante”.
Schwazer ora ha tempo per far valere le sue ragioni: “Punto su Bolzano e sono fiducioso che la mia vicenda possa avere un buon esito”.

Ed ha poi fatto riferimento al fatto che il laboratorio ha esitato a lungo prima di concedere le provette in questione al giudice di Bolzano Walter Pelino che ne aveva fatto richiesta per farle esaminare dal Ris di Parma.: “Che le provette nei laboratori vengono manipolate, lo sappiamo dai fatti avvenuti a Mosca. Se nel mio caso le provette sono state manipolate, allora il laboratorio di Colona è sicuramente coinvolto”.

“I miei avversari non sono gli atleti, ma la Iaaf (Federazione Mondiale di Atletica Leggera) e la Wada (Agenzia mondiale antidoping)”, ha sottolineato.

La data per il suo processo a Bolzano è fissata per il 30 giugno, ma Schwazer pensa che possa essere spostata a settembre per la crisi del coronavirus.

Ha ribadito e concluso così: “Per me è comunque importate poter dimostrare la mia innocenza”.

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