di Carmelo Miccichè
Era il 4 maggio del 1949, esattamente 71 anni fa, quando il cielo della città di Torino si colorava di un grigio ancora più netto: l’aereo di ritorno da Lisbona che stava riportando a casa il Grande Torino si schiantò contro il muraglione del terrapieno posteriore della Basilica di Superga.
Quella data, da allora, è rimasta impressa nel cuore dei tifosi granata, ma anche nel cuore degli amanti del calcio italiano.
Lo stesso 4 maggio, quest’anno, a causa del Covid19 sarà vissuto diversamente.
Ogni anno, ad esclusione del 2004 a causa delle contestazioni dei tifosi, è stata celebrata una commemorazione in ricordo delle 31 vittime del terribile incidente: tra questi i giocatori della squadra, ma anche gli allenatori, i dirigenti, tre giornalisti e l’intero equipaggio.
Per settant’anni la tradizionale funzione religiosa è stata aperta al pubblico e si è sempre svolta all’interno della Basilica per poi proseguire alla lettura dei nomi delle vittime sotto la Lapide.
Lo scorso anno, però, la Santa Messa è stata celebrata al Duomo, a causa dei lavori di restauro della Basilica.
Anche quest’anno lo scenario sarà diverso: la cerimonia si svolgerà a porte chiuse al Filadelfia, lo stadio in cui gli “invincibili” giocarono più di 100 partite vittoriose e portarono a casa cinque scudetti consecutivi.
Il Colle di Superga resterà silenzioso e i tifosi e i familiari che gli scorsi anni si recavano sul luogo per piangere la squadra perduta dovranno elaborare il lutto all’interno delle quattro mura domestiche.
Sarà per loro possibile, però, evadere dalla quarantena e abbattere le distanze attraverso i piccoli schermi che sono stati tanto d’aiuto in questi mesi: sui canali web del Torino sarà possibile visionare la cerimonia.
A celebrarla in un religioso silenzio sarà don Riccardo Robella, cappellano del Toro, che già in passato aveva garantito, nonostante la diffusione del Coronavirus, le giuste celebrazioni per commemorare l’anniversario della tragedia di Superga.
L’unico che avrà la possibilità di salire sul colle sarà invece Andrea Belotti, attaccante ed attuale capitano del Torino: a lui il compito di leggere ad alta voce i nomi dei 31 eroi scomparsi.
Proprio in queste ultime ore, i tifosi del Toro provenienti da tutto il mondo lo hanno anticipato e hanno omaggiato le vittime attraverso un video sulle note di “Quel giorno di pioggia”.
Sarà un 4 maggio ancora più sofferto per via dei cambiamenti che necessariamente si sono dovuti attuare a questa giornata di tragico ricordo.