Elia Viviani: "Il ciclismo a porte chiuse non ha senso. Mi sto allenando virtualmente"

Il campione europeo di ciclismo ha parlato dei suoi metodi di allenamento in questo periodo e dello slittamento di tutte le competizioni, compresa la Milano-Sanremo, suo grande obiettivo

Elia Viviani: "Il ciclismo a porte chiuse non ha senso. Mi sto allenando virtualmente"
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18 Aprile 2020 - 12.42


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In un’intervista a “La Repubblica”, il campione europeo su strada e oro olimpico nell’omnium su pista a Rio 2016 Elia Viviani ha parlato dell’evoluzione “smart” del ciclismo: “Pedalare davanti a uno schermo? Si può anche impazzire, ma non possiamo fare diversamente. I rulli sono una grande invenzione, ma anche una maledizione. Io personalmente non li ho mai amati. Ma devo farmene una ragione. Ho smesso ora di allenarmi, dopo tre ore sul percorso virtuale dei Giochi di Londra 2012, ho pedalato sulla salita di Box Hill. Con l’app che usiamo, il rullo si indurisce in salita e ci restituisce una sorta di verità in fatto di fatica e allenamento”.
Il corridore della Cofidis ha aggiunto: “Forse il ciclismo ha davvero scoperto il futuro, grazie al virus? Mi auguro di no, così non è il massimo della vita. E poi è comunque uno sforzo diverso. Un professionista può piazzarsi molto lontano da amatori abituati a correre solo così. La fatica è la stessa, ma la gestualità è completamente diversa”.

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Sulla ripresa del ciclismo: “Alla Parigi-Nizza eravamo a porte chiuse, in un’atmosfera surreale. Il ciclismo a porte chiuse non ha senso. Ma spero che quando riprenderemo, tutto venga fatto senza rischi. Un gruppo di corridori è un assembramento, a guardar bene”.
Sulla Milano-Sanremo ad agosto e le altre competizioni, il campione azzurro ha detto: “Strano, anche perché rischia di essere la prima corsa vera e sarà difficile essere subito pronti nella gara più lunga della stagione, quasi 300 km. Proverò ad arrivare al massimo, la Sanremo è il grande obiettivo della mia carriera, la correrei anche due volte l’anno. ll Giro a ottobre? Dipenderà dal meteo. Negli ultimi anni l’inizio dell’autunno è sempre stato bello, quindi sì, mi piace. Prima c’è il Tour. La Cofidis è francese e ci tiene moltissimo”. Sulle Olimpiadi di Tokyo rinviate al 2021, Viviani conclude: “Tutto sommato è stata una liberazione. E poi potrei passare alla storia come il primo bi-campione olimpico con 5 anni di distanza tra un oro e l’altro. C’è un contro però: quest’anno ho mostrato pochissimo la mia maglia di campione europeo”.

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