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Malagò ancora contro il governo: hanno occupato e ucciso il Coni

Il presidente del Comitato Olimpico furente per il bliz M5s-Lega per mettere le mani sullo sport: in quattro righe nella Finanziaria hanno stravolto tutto

Malagò ancora contro il governo: hanno occupato e ucciso il Coni
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16 Novembre 2018 - 18.04


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Le parole sono giuste: occupazione del Coni da parte di un governo reazionario a vocazione autoritaria la cui missione sembra quella di voler distruggere e non costruire o migliorare.

Il presidente del Coni Giovanni Malagò ha nuovamentel Governo per la riforma dello sport: “Dalla mattina alla sera, con quattro righe nella Finanziaria è stato ucciso il Coni”.
I toni restano alti così come la tensione tra le parti, ma Malagò non arretra: “Immaginate di ritrovarvi con funzioni stravolte e snaturate, peraltro non avvertiti e comunicati. Vi sfido ad avere una reazione più educata della mia”.

La tensione è alle stelle e lo stesso Malagò ha rincarato la dose di attacchi rivolti al Governo in relazione alla bozza della manovra proposta: “Questa non è la riforma dello sport, non c’entra nulla. E’ una occupazione del Coni” aveva detto in prima battuta parlando ai membri del consiglio nazionale, etichettando il nuovo presunto ruolo del comitato olimpiaco a “bellissima agenzia che organizza ogni due anni le Olimpiadi”.
Una rottura sancita e confermata nelle parole anche a margine di un evento al Parco del Foro Italico dove il presidente ha affondato nuovamente il colpo, rispondendo anche a chi lo accusava di aver alzato troppo i toni: “Non c’è stata una mia parola volgare, ho un rispetto assoluto per le istituzioni. Si fa fatica a trovare qualcuno che avrebbe reagito in maniera più corretta ed educata di quanto è stato fatto. Provate voi a ritrovarvi con le funzioni demandate dalla legge completamente snaturate e stravolte dalla mattina alla sera. In quattro righe hanno ucciso il Coni, dopo che da tutte le parti si era ribadito l’invito, la speranza e il diritto-dovere di andare al dialogo. Valutate voi cos’è stato più grave”

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