Paola Egonu e il razzismo: mi prendevano in giro, ma in campo il colore della pelle non conta

La campionessa di pallavolo che ha impressionato ai Mondiali ospite di Fabio Fazio

Paola Egonu e il razzismo: mi prendevano in giro, ma in campo il colore della pelle non conta
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redazione Modifica articolo

29 Ottobre 2018 - 10.47


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Lei è stata il simbolo della nazionale di pallavolo che ha vinto l’argento ai mondiali del Giappone. Tutte bravissime, ma Paola Egonu tra le azzurre dell’Italvolley è stata la superstar.

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Grandi difese e schiacciate impressionanti con il record di numero di punti fatti da una singola atleta in un Mondiale.

Fenomenale anche considerando che non ha nemmeno a 20 anni e già  da ragazzina per le sue doti straordinarie aveva fatto parte della Nazionale di pallavolo alle Olimpiadi di Rio De Janeiro.

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Veneta, nata nella provincia di Padova da genitori nigeriani, tra tanti elogi e complimenti (compreso quello del governatore del Veneto Zaia) non sono mancati i soliti imbecilli che hanno fatto notare come quella ragazza nera non poteva essere definita italiana.

Paola Egonu è stata ospite di Che tempo che fa con Fabio Fazio. Ha detto poche parole sul razzismo e ha preferito guardare altrove.
“Anche se da bambina mi prendevano in giro, in campo il colore della pelle non conta. Tutto il resto ci deve scivolare addosso”.

Brava e determinata in campo. Brava, umile e molto saggia fuori. L’Italia ha una grande campionessa e una grandissima cittadina italiana.

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