Il 29 agosto a Bolzano l’Italia Under 19 giocherà le qualificazioni ai Mondiali del 2019 in Canada. Giovedì 14 giugno, tra pochi giorni, a Ciampino l’ultimo raduno, fino al 17 giugno. Globalsport ha intervistato il ct dell’Under 19 Marco Concli.
Mister su cosa lavorerà a Ciampino?
“E’ l’ultimo raduno prima delle qualificazioni, poi ci ritroveremo un paio di giorni prima delle partite per la rifinitura. A Ciampino il lavoro sarà mirato alle qualificazioni, cercando di mettere a punto le dinamiche che ho focalizzato nelle amichevoli giocate finora. Affineremo la tattica di squadra”.
Quali saranno gli aspetti da curare?
“Ci ritroviamo durante la stagione in 6-7 occasioni per lavorare soprattutto sull’aspetto tattico, mentre la tecnica individuale e la parte atletica viene sviluppata dai giocatori nei rispettivi club. Certamente, l’aspetto della condizione fisica in vista delle qualificazioni mondiali giocherà un ruolo importante perché dovremo giocare 5 gare in 5 giorni. Per questo motivo dopo il raduno di Ciampino i ragazzi avranno un periodo di riposo, ma dovranno poi osservare una preparazione specifica seguendo una scheda di lavoro; in pratica gli darò i compiti a casa”.
Per qualificarsi l’Italia dovrà arrivare prima o essere la migliore seconda dei due gironi.
“Nel nostro girone ci sono due squadre come la Germania, undicesima nel ranking, e l’Ungheria, tredicesima, che sono di grande livello. Noi siamo alla posizione 24 nel ranking, e siamo più o meno sul livello di Olanda e Gran Bretagna, e c’è anche l’Austria. La cosa buona è che, essendo la competizione Under 19, non ci sono i mostri sacri di lunga esperienza come nelle Nazionali maggiori, dunque ci sarà margine per ottenere buoni risultati”.
Qual è il punto di forza della nostra Nazionale?
“Il nostro punto di forza è la coesione di gruppo. Quello che si è sviluppato tra i ragazzi è un qualcosa letteralmente fuori dall’ordinario, raramente ho visto un’unione così forte sia dentro che fuori dal campo. Puntiamo sul gioco corale e organizzato, sono ragazzi giovani e c’è la possibilità di plasmarli. Non punto sui singoli, anche se sostanzialmente in lista ci saranno i migliori, ma sul gioco collettivo”.
Le qualificazioni si giocheranno a Bolzano, potrà essere un fattore favorevole?
“Il discorso del pubblico può essere un fattore, ma non troppo. In Alto Adige c’è chi gioca a floorball per prepararsi all’hockey, dunque c’è la percezione del floorball come sport secondario. Poi si giocherà a fine agosto, e molti saranno ancora in vacanza”.
Quali sono le Nazionali più forti in assoluto?
“In generale il livello della Nazionali di floorball segue la tradizione dell’hockey su ghiaccio. Le Nazionali scandinave, la Svizzera e la Repubblica Ceca sono di prima fascia, altre come Canada, Russia e Stati Uniti, nonostante la grande tradizione sul ghiaccio, nel floorball hanno un valore intermedio. Lo sviluppo del floorball è anche molto legato alla ricchezza dei Paesi e alla loro predisposizione ad investire nello sport per la creazione degli impianti sportivi adatti”.
Quali sono stati i risultati in passato nelle qualificazioni?
“Nel passato, nello specifico nel 2012, a Roma l’Italia ha sfiorato la qualificazione al Mondiale, perdendo di un gol contro la Slovenia. Nelle due edizioni precedenti, invece, il periodo non era dei migliori, e la nostra Nazionale collezionò solo una vittoria”.
Come seleziona i giocatori per la Nazionale?
“Il nostro mondo è ristretto, le squadre si conoscono, così come i giocatori più promettenti. Vengono organizzati durante l’anno dei raduni aperti a tutti, subito dopo le qualificazioni mondiali, quando si apre un nuovo ciclo. Si forma generalmente un gruppo di 20 atleti, e c’è poco da sfrondare”.