Una figura da poveretti che getta ulteriore discredito alla giunta Raggi che, a dire il vero, ha sempre brillato per incapacità, improvvisazione e inefficienza, a dimostrazione che un conto è criticare un altro è governare: troppe buche, circuito impraticabile e la tappa finale dei Giro d’Italia, la passerella per far pregustare la festa e far vedere Roma a tutte le città collegate in eurovisione è stata neutralizzata: ai fini della classifica generale, i tempi degli ultimi sette giri non verranno considerati.
Dei dieci giri previsti alla fine ne sono quindi validi appena tre.
Eppure che la Capitale era stata scelta per ospitare la tappa finale non era un mistero. Ma le ormai famose buche della città non sono state nemmeno riparate.
È stato Elia Viviani, già vincitore di 4 tappe, a comunicare agli ufficiali di gara le preoccupazioni per l’incolumità propria e degli altri. In questi casi di solito gli ufficiali di gara sono tosti a cedere, ma probabilmente la volontà di una eclatante protesta – fermarsi sulla linea del traguardo – che avrebbe dato un risalto ancora più eclatante ad una figuraccia comunque di proporzioni storiche, ha portato tutti a miti consigli.