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L’Italia si unisce contro il razzismo, anche chi non si inginocchia

Il responsabile della comunicazione della Nazionale italiana, Paolo Corbi, ha affermato che il fatto che qualche giocatore non si sia inginocchiato non implica che ignori il razzismo.

L’Italia si unisce contro il razzismo, anche chi non si inginocchia
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22 Giugno 2021 - 18.37


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Continua a far parlare la vicenda accaduta al fischio d’inizio di Italia-Galles, momento in cui 5 dei nostri calciatori non si sono inginocchiati per aderire alla forma di protesta del Black Lives Matter contro il razzismo.

“A nome di tutta la squadra ribadiamo che siamo contro ogni forma di razzismo, ci siamo confrontati e ovviamente vogliamo ribadire questa posizione. Aderire o meno ad una forma di protesta, per quanto simbolica, non vuol dire ignorare la lotta al razzismo” ha espresso il responsabile della comunicazione della Nazionale italiana, Paolo Corbi, che ha poi aggiunto che il motivo per cui i 5 calciatori (Emerson, Tolói, Belotti, Pessina e Bernardeschi) non si sono inginocchiati non sta nel fatto che gli stessi non aderiscano alla protesta.

Semplicemente, e come si poteva intuire in diretta, c’è stato un attimo di confusione e i protagonisti dell’accaduto non si sono ritrovati preparati vista la totale concentrazione sulla partita.

Un equivoco quindi secondo Corbi, che ha poi fatto sapere che “per il futuro la squadra si confronterà al suo interno e prenderà una decisione univoca che sarà messa in pratica da tutti”.

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