Nella vita di ognuno di noi, ci sono degli avvenimenti che non si possono dimenticare, attimi in cui tutti si ricordano dove erano e che cosa stavano facendo. Si sono fermati e hanno osservato.
Ayrton Senna era un pilota amatissimo, forse il più amato. Aveva 34 anni, 41 gare vinte, così come i mondiali del 1988, del 1990 e del 1991.
Nel 1994, era al volante della sua Williams quando morì a seguito di uno spettacolare incidente alla curva del Tamburello, durante il Gp di San Marino.
In una gara che non si sarebbe dovuta correre, vista la poca sicurezza del circuito e la morte del giorno prima del pilota austriaco Ratzenberger.
Sono le 14.17 del 1 maggio quando, a causa di un cedimento del piantone dello sterzo, Ayrton Senna perde il controllo della propria vettura. Il cattivo rifacimento del manto stradale e un gradino d’asfalto coperto di erba all’ingresso della via di fuga agevolarono lo scivolamento della monoposto.
A causare la morte fu un trauma cranico provocato dal distaccamento del puntone della sospensione e dall’impatto con il muretto. Ogni tentativo di salvarlo all’Ospedale Maggiore di Bologna fu vano, e alle 18.40 il pilota brasiliano fu dichiarato morto senza aver mai ripreso conoscenza.
Dopo l’incidente, il circuito di Imola fu messo sotto sequestro e in Brasile furono dichiarati tre giorni di lutto nazionale.
La sua morte è ancora oggi nitida nell’immaginario di molti, appassionati e non, e molti hanno individuato in quel giorno la fine dell’epoca d’oro della Formula 1.
Ventisette anni fa ci lasciava il pilota Ayrton Senna
Durante una gara ad Imola nel 1994, il pilota brasiliano perse la vita in un gravissimo incidente
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1 Maggio 2020 - 14.08
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