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Il Times e le accuse contro Jacobs: "Il suo ex nutrizionista è indagato". Ma lui lo ha scaricato da tempo

L'ignobile macchina del fango contro l'uomo più veloce del mondo: prima le accuse di doping, poi le "scarpe magiche", infine quest'ultima accusa: tutte rispedite al mittente.

Il Times e le accuse contro Jacobs: "Il suo ex nutrizionista è indagato". Ma lui lo ha scaricato da tempo
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7 Agosto 2021 - 13.12


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E’ stata attivata una macchina del fango ignobile e vergognosa dal momento in cui Marcell Jacobs si è laureato campione olimpico nei 100 metri, ed è proseguita dopo la sua vittoria di ieri nella staffetta.

Dagli Stati Uniti sono volate subito accuse di doping per il suo magico exploit, poi le insinuazioni sulle “scarpe magiche”.

Infine, quest’ultima accusa: l’entourage del campione olimpico Marcell Jacobs ha già smentito: «Folle, l’indagine non ha mai toccato l’atleta».

Ma intanto il Times ritorna, nella prima pagina dell’inserto sportivo, sulla vicenda dei rapporti, da tempo interrotti, tra la medaglia d’oro nei 100 metri e nella 4×100 ai Giochi di Tokyo e l’imprenditore Giacomo Spazzini.

Spazzini, sottolinea il quotidiano britannico prontamente ripreso da altre testate d’Oltremanica, tra cui il Daily Mail «è indagato dalla polizia per traffico di anabolizzanti».

L’articolo pubblicato dallo storico quotidiano londinese è stato ripreso anche da altri media britannici, che già nei giorni scorsi avevano rilanciato il rapporto tra l’imprenditore bresciano e l’atleta iniziato nel 2020 e a oggi concluso.

«La stella dei 100», come viene definito lo sprinter azzurro nell’articolo, è chiamato in causa per i presunti giri illeciti dell’imprenditore bresciano Spazzini, fondatore di una società di consulenza, la Gs Loft.

Spazzini aveva inventato l’Hybrid Method, un programma per «stimolare il metabolismo, sviluppare la massa muscolare riducendo la massa di grasso, abbassare al minimo il rischio delle infiammazioni». Spazzini era entrato in contatto con Jacobs nel settembre del 2020, poi la collaborazione è stata interrotta e lo staff dell’atleta si era affidato ad altri esperti.

L’indagine a cui fa riferimento il Times è basata su quella portata avanti dalla Procura di Milano su un giro illegale di ricette per farmaci anabolizzanti risalente al maggio 2019.

La segnalazione alle autorità arriva da un medico del San Raffaele che si era rifiutato di firmare ricette per terapie ormonali costose. All’epoca Spazzini viene indagato insieme ad altre venti persone accusate a vario titolo di truffa ai danni dello Stato, esercizio abusivo della professione medica, falso documentale e ricettazione.

«Io e il mio centro siamo parte lesa, abbiamo avuto la sfortuna di collaborare, tra trenta collaboratori, con un biologo che si è finto medico», aveva dichiarato lo stesso Spazzini.

«Siamo indagati per truffa ai danni dello stato per 32 euro per aver prescritto un antistaminico e abuso di professione medica. Per la parte ormonale lui aveva commesso illeciti, ma io sono stato preso come capro espiatorio. Mi sono solo fidato», ha riferito l’imprenditore al giornale.

È lo stesso Times a riportare anche le parole dell’agente del campione olimpico azzurro.

«Per quanto riguarda il rapporto professionale con Giacomo Spazzini, questo è stato interrotto nel marzo 2021, non appena Marcell è venuto a conoscenza dell’indagine», ha riferito l’agente Marcello Magnani, che ha ribadisce: «L’indagine non ha mai toccato Marcell e, quindi, non abbiamo informazioni a riguardo».

Per Magnani le accuse di doping rivolte nelle ultime ore al suo cliente sono «folli» e che lui «non ha mai usato sostante vietate», punto che emerge anche dai controlli, 18 per la precisione, a cui lo stesso Jacobs si è sottoposto (quattro in Giappone).

Spazzini, subito dopo la vittoria dell’italiano, aveva pubblicato un post Instagram dove in sostanza rivendicava il successo nella gara regina dei Giochi. «Da quando abbiamo iniziato insieme tutto è cambiato, il suo corpo ha iniziato a reagire alla corretta alimentazione con Hybrid Method, il metodo che ho costruito anni fa e che costantemente innoviamo. Sono davvero fiero ed orgoglioso di avere fatto parte con la mia azienda a questa trasformazione», ha scritto l’imprenditore sui social.

Sulla prestazione di Jacobs a Tokyo è tornato via Twitter anche Tariq Panja, giornalista del New York Times.

«Marcell ha rotto il muro dei 10 secondi per la prima volta a Savona il 13 maggio scorso e poi alla Diamond League di Monaco a luglio», ha scritto in un tweet il cronista. «Molti altri hanno corso con tempi migliori più volte, ma Marcell lo ha fatto quando contava di più».

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