L’accordo trovato tra governo ed enti locali circa la riapertura degli impianti di sci nelle regioni gialle sta per concretizzarsi.
Dal 15 febbraio infatti tutti gli impianti di sci delle regioni di fascia gialla potranno riaprire a coloro che vorranno praticare lo sci e altre attività legate alla neve, ma è evidente che con il blocco delle regioni appena prorogato in sede di Consiglio dei ministri fino al 5 marzo, potranno recarsi nelle località adibite soltanto gli abitanti di quella stessa regione, per buona pace di tutte quelle regioni, soprattutto al sud, che dispongono in misura minoritaria o nulla di impianti di risalita.
Ci saranno da rispettare ovviamente anche tutte quelle misure, come l’utilizzo della mascherina e il distanziamento, sugli impianti e nelle zone ad alto rischio assembramento come i tratti di inizio e fine delle piste da sci.
Per quanto riguarda le regioni interessate, la Lombardia ha già firmato l’ordinanza che consentirà la riapertura degli impianti regionali a partire dal 15 febbraio. In Valtellina (Bormio, Livigno, Valmalenco, ecc.), dunque, si potrà tornare a sciare, ma con una limitazione degli accessi agli impianti: non si potrà superare il 30% della portata oraria complessiva degli impianti di risalita. Limite che diventa del 50% per le stazioni sciistiche che non hanno più di due impianti. La delibera prevede anche che gli abbonati che abbiano acquistato pass plurigiornalieri, settimanali e stagionali abbiano il posto garantito attraverso appositi sistemi di prenotazione, entro i limiti giornalieri consentiti.
Anche gli impianti del Piemonte, fermo restando il permanere della regione in zona gialla, riapriranno il 15 febbraio con una capienza del 30%. L’annuncio è stato dato già mercoledì dal governatore Alberto Cirio e dall’assessore allo Sport Fabrizio Ricca, che hanno firmato l’autorizzazione per la riapertura.
In Valle D’Aosta si prevede di riaprire il 18 febbraio, ma a numero chiuso: saranno garantiti gli accessi a un massimo di 30mila persone al giorno, limite inferiore rispetto ai 42mila previsti dai protocolli di sicurezza, inoltre non tutti i comprensori riapriranno per motivi di logistica e di spazi.
Infine gli impianti del “Dolomiti Supersky” potranno riaprire soltanto nella regione autonoma di Trento (con strumenti all’avanguardia e app per controllare l’affollamento sulle piste) perché l’Alto Adige è in zona rossa a causa dell’aumento dei contagi dovuti dalle varianti di Covid 19.
Vademecum sulla riapertura degli impianti di sci in 4 regioni
La Valle d'Aosta, il Piemonte, la Lombardia e il Trentino si preparano ad accogliere gli sciatori che vorranno praticare lo sci nelle località di montagna
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12 Febbraio 2021 - 22.50
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