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Il cuore dei proprietari Usa di Milan, Roma, Fiorentina e Bologna batte per i repubblicani

Il mondo dello sport statunitense si divide tra democratici e repubblicani: si tratta di uno dei terreni contesi, non certo il meno importante fra i due candidati per la Casa Bianca.

Il cuore dei proprietari Usa di Milan, Roma, Fiorentina e Bologna batte per i repubblicani
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31 Ottobre 2020 - 18.11


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di Marco Buttafuoco

La rivista statunitense The Athletic ha tracciato un panorama delle preferenze politiche dei proprietari dei grandi club sportivi d’oltreoceano alla vigilia del grande appuntamento di martedì. Niente di sorprendente, i manager degli sport professionistici a stelle e strisce muovono masse ingenti di denaro e sono a capo di poderose macchine comunicative.

Quello che colpisce, nella rassegna del giornale americano è che il calcio, contrariamente a quanto avveniva non più di un decennio fa, è diventato uno dei terreni di caccia privilegiati per i grandi investitori e fa opinione. D’altronde già da almeno vent’anni il soccer è lo sport più praticato dai giovani americani, anche più del baseball. E’ meno astruso del batti e corri e non richiede particolari attrezzature, è meno violento del football, meno elitario, in termini fisici, del basket.

Inoltre lo sviluppo in termini commerciali di questa disciplina ha consigliato ai magnati di oltreoceano investimenti molto importanti anche in Europa.

Oggi sono molte squadre del vecchio continente sono in mano di holding americane. Il Manchester United, ad esempio, appartiene a Ed Glazer, un Tycoon che si è sempre schierato con donazioni importanti dalla parte di Donald Trump.

Dallo stesso lato della barricata, in realtà, pare schierata la maggior parte dei grandi investitori del calcio, anche se il panorama potrebbe essere meno lineare di quanto sembra.

Da quanto risulta, ad esempio, il neo Presidente del Parma, il vulcanico Kyle Krause, ha donato nel 2012, una grossa somma a quel Mitt Romney che oggi è in urto totale con il presidente; non appare chiaro da che parte sia oggi Mr. Krause.

In ogni caso The Athletic annovera fra i filo repubblicani, almeno in senso lato, anche i proprietari Usa di Milan, Roma, Fiorentina e Bologna. Naturalmente ci sono eccezioni importanti. Il gruppo che possiede il Liverpool e la squadra di baseball dei Red Sox di Boston è tradizionalmente schierato con il Partito Democratico e i due soci di maggioranza John W. Henry e Tom Werner, sono molto vicini ai Clinton. Quando, lo scorso anno, Donald Trump ha ricevuto i Red Sox freschi vincitori delle World Series, la società di Boston, pur accettando l’invito ha sottolineato la sua totale distanza dalla politica dell’inquilino della Casa Bianca.

Fra gli altri filo democratici si può anche annoverare Wes Edens co proprietario dell’Aston Villa e socio dei Milwakee Bucks di Nba. Si danno anche casi di titolari di club sportivi che hanno finanziato entrambi i partiti. Sovvenzionare un partito è d’altronde, negli Usa, una normale attività lobbistica e le donazioni sono regolarmente certificate. Tuttavia, ripeto, il mondo del capitalismo sportivo Usa non pare particolarmente orientato verso sinistra.

Il baseball fu ad esempio, un serbatoio di voti per Bush Jr, che d’altronde fu a lungo proprietario di un team importante, i Texas Rangers.
A essere nettamente schierato con pare schierato il mondo delle Mma, le arti marziali miste, che oggi sono seguite da un pubblico, maschio in prevalenza e anagraficamente situato fra i trenta e i quarant’anni, stimato in quarantadue milioni di persone.
Dana White, Il presidente della Ufc, la più importante organizzazione mondiale di questo sport, ha partecipato alla convenzione repubblicana magnificando i risultati economici ottenuti dall’amministrazione. Donald Trump Jr, primo figlio del presidente sta conducendo un tour elettorale, chiamato Fighters Against Socialism, con Jorge Masvidal, star delle arti marziali di origine cubana.

Anche il controverso pugile Mike Tyson ha dato il suo appoggio a Trump, suo vecchio amico.  Naturalmente queste prese di posizione non annullano le immagini, impresse nella mente di tutti, delle manifestazioni di molti atleti afroamericani e non, a favore di Black Lives Matter. Lo sport è uno dei terreni contesi, non certo il meno importante fra i due candidati.

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