La Roma castiga lo Shakhtar Donetsk con un perentorio 3-0 e adesso sogna i quarti di Europa League

La squadra di Fonseca ha disputato un'ottima gara al cospetto di uno Shakhtar piuttosto spento: unica nota stonata l'infortunio di Mkhitaryan costretto a uscire al 35' per un problema al polpaccio.

La Roma castiga lo Shakhtar Donetsk con un perentorio 3-0 e adesso sogna i quarti di Europa League
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11 Marzo 2021 - 20.56


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Un risultato così, forse, non era nemmeno previsto: con una grande prestazione la Roma mette al sicuro la qualificazione ai quarti di finale di Europa League, rifilando tre gol allo Shakhtar Donetsk.

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La squadra di Fonseca temeva molto gli ucraini, ma ha saputo interpretare al meglio il match andando a evidenziare le loro lacune. A porre il proprio marchio sulla vittoria sono stati ben tre italiani, ovvero Pellegrini, El Shaarawy e Mancini, per la gioia alquanto sicura del ct Mancini. Peccato per Mkhitaryan che dopo soli 35’ di gioco è stato costretto ad uscire per un problema al polpaccio.

Per quanto riguarda le formazioni, Fonseca ha schierato dall’inizio una sorpresa in attacco: è Mkhitaryan ad essere impiegato come terminale offensivo, con Pellegrini e Pedro alle sue spalle. A centrocampo giocano Diawara e Villar, con Karsdorp e Spinazzola sugli esterni, mentre in difesa ci sono Smalling e Kumbulla insieme a Mancini. Tra i pali confermato Pau Lopez. Convocato anche Dzeko, che si è allenato per la prima volta in gruppo dopo due settimane di stop per la lesione all’adduttore e avrebbe potuto fare comodo nella parte finale della gara: qualora fosse entrato in campo, per lui sarebbe la presenza numero 100 in carriera tra Champions ed Europa League.

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Dopo aver fermato la corsa dell’Inter in Champions, gli ucraini dello Shakhtar vogliono  ripetersi anche contro i giallorossi. Pochi dubbi di formazione per Luis Castro, che schiera i suoi con il consueto 4-3-3: Dodo, Vitao, Matvienko e Ismaily nella linea difensiva davanti a Trubin, qualità e quantità in mezzo al campo con Marlos, Maycon e Alan Patrick e in avanti il tridente composto da Tete, Moraes e Taison.

 

ROMA (3-4-2-1):  Pau Lopez; Mancini, Cristante, Kumbulla; Karsdorp, Diawara, Villar, Spinazzola; Pellegrini, Pedro; Mkhitaryan. All. Fonseca

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SHAKHTAR (4-3-3): Trubin; Dodo, Vitao, Matvienko, Ismaily; Maycon, Alan Patrick; Tete, Marlos, Taison; Moraes. All. Castro

 

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Primo tempo

All’Olimpico i primi 45’ terminano con la Roma meritatamente in vantaggio grazie a una rete di Pellegrini, dopo un primo tempo equilibrato ma con la squadra di Fonseca che è stata certamente più pericolosa. 

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La partita inizia nel segno della Roma, che al 6’ va subito vicina al vantaggio: dagli sviluppi di un angolo dalla sinistra, Villar prova la deviazione sul primo palo con un’anca, ma Trubin in tuffo respinge.

I giallorossi si rendono molto pericolosi quando riescono ad attaccare la profondità, ma lo Shakhtar gioca con la difesa altissima e, pur rischiando qualcosa, per il momento il meccanismo mostra di funzionare, con gli attaccanti della Roma spesso in fuorigioco: infatti all’11’ Pellegrini, lanciato verso Trubin, viene fermato in posizione irregolare.

Al 23’ la squadra di Fonseca trova finalmente il vantaggio: un’improvvisa fiammata di Mkhitaryan libera Pedro, il quale attacca la linea difensiva dello Shakhtar e successivamente premia l’inserimento di Pellegrini che con un tocco morbido batte Trubin in uscita. E’ 1-0.

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Lorenzo Pellegrini ha segnato il suo secondo gol in competizioni europee con la Roma, dopo quello realizzato in Champions League nel novembre 2018, contro il CSKA Mosca.

Al 27’ gli ucraini provano a reagire e la Roma rischia tantissimo: Dodo ha campo aperto sulla destra e mette in mezzo un buon pallone per Moraes che prova la deviazione, ma è bravissimo Pau Lopez a chiudergli lo specchio.

Al 31’ un’altra chance per la Roma: Trubin sbaglia un rilancio in scivolata e ci prova Mkhitaryan da 40 metri con un pallonetto che però termina di poco oltre la traversa.

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Al 35’ Mkhitaryan, dopo aver mostrato alcuni problemi fisici, non ce la fa e al suo posto entra Borja Mayoral.

La prima frazione si avvia verso la conclusione con la Roma che gestisce il finale e che, dopo aver profuso il massimo sforzo, rifiata un po’, mentre lo Shakhtar non riesce più a rendersi pericoloso.

Secondo tempo 

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Nel secondo tempo lo Shakhtar sembra un po’ più determinato rispetto ai primi 45’: al 47’ ci prova Tete che rientra sul sinistro e calcia, con Pau Lopez che devia in angolo.

La Roma concede troppi spazi alle ripartenze degli ucraini e al ‘50 Tete si rende di nuovo pericoloso quando dalla destra prova a incunearsi in area di rigore, ma questa volta a deviare il suo tiro è Mancini.

Al 61’ Fonseca inserisce El Shaarawy al posto di Pedro e il Faraone si dimostra subito arrembante quando dopo un minuto, ben servito da Pellegrini all’interno dell’area di rigore, tenta la conclusione ma senza impattare con forza il pallone.

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Adesso per la Roma si aprono molti spazi da attaccare, poiché lo Shakhtar continua a mantenere la linea difensiva alta e oltretutto spesso si sbilancia alla ricerca del pareggio.

Al 66’ un’altra chance per la squadra di Fonseca: Spinazzola crossa di prima intenzione al centro dell’area di rigore per Borja Mayoral, che controlla male e si porta la palla sull’esterno, giocando all’indietro per Pellegrini la cui conclusione però finisce alta.

Al 73’ arriva il raddoppio della Roma: Borja Mayoral vede sulla sinistra El Shaarawy, che fa 40 metri palla al piede, semina un paio di avversari e beffa Trubin con un morbido tocco sotto. Il Faraone non trovava il gol in un match di una grande competizione europea da ottobre 2017: doppietta in Champions League contro il Chelsea con la Roma.

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Al 77’ i giallorossi chiudono la partita: sugli sviluppi di un angolo battuto da Cristante, Mancini irrompe di testa e batte ancora Trubin per il 3-0 della Roma.

Nel finale nessuna emozione, con la Roma che vince meritatamente mettendo in cassaforte la qualificazione.

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