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Stadi: in Emilia Romagna riaprono ai tifosi da domenica

Con un'ordinanza della regione, un massimo di 1000 tifosi potranno assistere alle partite dal vivo. Parma e Sassuolo le prime a scendere in campo contro Napoli e Cagliari

Stadi: in Emilia Romagna riaprono ai tifosi da domenica
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18 Settembre 2020 - 22.44


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Quasi un pò a sorpesa, dopo il via libera che il governo è pronto a concedere per far tornare il pubblico agli eventi sportivi a livello nazionale, la Regione Emilia Romagna, con una ordinanza che deroga alle attuali regole, permetterà ai tifosi, da domenica prossima, di assistere alle partite di serie A ad un massimo di 1000 spettatori.
Sarà comunque il Foro Italico, durante gli Open Italia, il luogo simbolo del ritorno dei primi spettatori sportivi dopo mesi di eventi a porte chiuse.
Se è vero che il calcio è da considerarsi esattamente come tutti gli altri sport, e dunque anch’esso deve prepararsi a ripartire il pubblico, su questo tema si va ancora in ordine sparso.
La Figc infatti, per non infierire con un pressing martellante avuto nei mesi scorsi circa la possibilità di riaprire anche parzialmente gli impianti ai tifosi, si era promessa di non insistere con le autorità competenti, e, proprio oggi, ha confermato le porte chiuse per la gara del 7 ottobre della Nazionale contro la Moldova, spostata da Parma a Firenze, considerato che i protocolli vigenti prevedono ancora la disputa degli incontri senza pubblico.
Ricordiamo che il via libera per far assistere il pubblico agli eventi sportivi è stato dato dal Comitato tecnico,che, come si evince anche dalle parole di Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, ha mostrato un cauto ottimista: “Se mi chiedessero di aprire a mille persone per il derby di San Siro? Risponderei che siamo stati bravi al contenimento del virus, quindi si potrebbe aprire – ha spiegato – Da parte mia non c’è alcun pregiudizio, condividiamo l’approccio prima la salute, se viene tutelata, si può cominciare a prendere in considerazione soluzioni di questo genere”.

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