Per il Calcio Catania si prospetta un periodo buio: il 25 maggio si terrà l’udienza in tribunale per l’istanza di fallimento presentato nei confronti del club siciliano.
Secondo il pubblico ministero Fabio Regolo, la società etnea non ha presentato alcuna pianificazione industriale strategica e alcun piano di ristrutturazione.
Per la Procura sono chiamati in causa anche gli attuali amministratori di cui è stata richiesta la sostituzione con nomina di amministratori giudiziari.
Tra i punti salienti del fascicolo c’è la perdita dei 7,6 milioni relativa al bilancio del 30 giugno 2019. Oltre l’accumulo di debiti tributari da 4,5 milioni del 2015 ai 15 milioni di euro nel 2019. Una situazione che va avanti da almeno cinque esercizi, a cui il Catania ha provato a porre rimedio con l’apporto dei soci. Un piano di risanamento elaborato nel 2017 ma rimasto incompiuto e finanziandosi indebitamente attraverso il mancato pagamento dei tributi.
In data 27 gennaio 2020 il capitale sociale sarebbe stato azzerato con l’intenzione di aumentarlo a circa 50mila euro.
Per questi indizi, Regolo ha avanzato il ricorso per la dichiarazione di fallimento del Calcio Catania.
Il 25 maggio il giudice del tribunale sentirà i due poli e il club catanese dovrà depositare memorie difensive e documenti.