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Serie A: dal 18 Maggio ripartono gli allenamenti collettivi, i dettagli del protocollo

Le squadre di Serie A potranno tornare ad allenarsi in gruppo. Ad annunciarlo è stato il ministro dello sport Vincenzo Spadafora

Serie A: dal 18 Maggio ripartono gli allenamenti collettivi, i dettagli del protocollo
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13 Maggio 2020 - 18.19


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Il ministro Vincenzo Spadafora:”Pochi minuti fa ho ricevuto una lettera del presidente della Figc Gravina: mi ha comunicato che hanno accolto tutte le osservazioni del Cts riadattando il proprio protocollo e consentendo la ripresa degli allenamenti collettivi dal 18 maggio”.

Il ministro dello sport Vincenzo Spadafora, con una urgente informativa alla camera, ha annunciato che le squadre di Serie A potranno tornare a sostenere sessioni di allenamento collettive a partire dal 18 maggio.
La decisione è stata presa dopo che la Figc ha accettato le richieste del comitato tecnico scientifico. In particolare, il nuovo protocollo prevede che le squadre restino in ritiro per 15 giorni all’interno del loro centro sportivo.
Se un calciatore dovesse risultare positivo al coronavirus, tutti i componenti della squadra saranno sottoposti a due tamponi. Se nessuno degli altri ha contratto il virus gli allenamenti possono preseguire, in caso contrario tutta la squadra sarà messa in isolamento per 14 giorni. Ad aver spiegato il motivo è stato il ministro Spadafora stesso: “Per la ripresa degli allenamenti, sono arrivati i rilievi del Cts sul protocollo: quarantena delle squadre in caso di nuovi positivi, responsabilità dei medici sportivi, necessità che i tamponi non vadano a discapito dei cittadini”. C’è incertezza sull’argomento – ha proseguito il ministro – L’abbiamo riscontrata all’estero, tra gli opinionisti, i giornalisti, i presidenti, i giocatori. Perché la quarantena obbligatoria per tutta la squadra, se una cassiera positiva in un supermercato non blocca l’azienda? I calciatori stanno a contatto e non si possono utilizzare mascherine. Per quanto riguarda la Germania, invito tutti a considerare il caso della Dinamo Dresda, finita in quarantena per 15 giorni. Non possiamo dunque sottovalutare il problema. Solo qualche settimana fa diversi giocatori sono finiti in quarantena. Vogliamo riaprire il campionato per farlo concludere, il tutto però in sicurezza. La necessità di terminare il torneo deriva da ragioni sportive ed economiche che conosco, soprattutto per i diritti tv. Ma devo dare risposte a tutti gli altri sport, anche quello di base”

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