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Gravina:"Non voglio essere il becchino del calcio italiano"

Il presidente della Figc Gravina ha parlato a proposito delle gravi conseguenze di uno stop definitivo dei campionati, affermando di non voler prendere una decisione da solo

Gravina:"Non voglio essere il becchino del calcio italiano"
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20 Aprile 2020 - 12.07


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Intervenuto in diretta al programma tv “Che tempo che fa”, il presidente della Figc ha risposto ad alcune domande sulla ripresa del calcio in Italia.
Come primo punto, ha parlato del protocollo inviato ieri ai ministeri dello Sport e della Salute:”Garantisce la negatività di un gruppo chiuso. Esiste un comitato tecnico-scientifico che dovrà valutarlo. Per eventuali tamponi e test ci sono aziende disponibili.”
Ha poi affrontato un discorso di responsabilità:”Dobbiamo tutti avere speranza che a giugno la situazione possa essere migliore per tornare a giocare. Personalmente preferirei che, se dovessimo fermarci, possa essere il governo a prendere una decisione definitiva. Non voglio essere il becchino del calcio italiano.”
Infine, ha affrontato le conseguenze economiche che comporterebbero lo stop dei campionati:”Il calcio ha un grande impatto sociale e muove 5 miliardi di euro. Se non riparte, avrà un impatto negativo sul paese.”

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