La Lega Pro è ferma dal 23 Febbraio quando, a causa dell’emergenza coronavirus, venne presa la decisione di non scendere più in campo. Oltre alla beffa sportiva, questo stop forzato sta mettendo a dura prova la sotenibilità economica dei 60 club iscritti al campionato. Già dalle prime riunioni, la richiesta unanime era quella di avere strumenti che garantissero liquidità alle società e la cassa integrazione per i calciatori.
Per far fronte a questa crisi i club di Serie C, l’Assocalciatori (Aic) e l’Associazione allenatori (Aiac) hanno stilato un accordo “anti” coronavirus. Lega Pro e parti sociali del calcio sottolineano che “dalla crisi si esce insieme” e lanciano un “appello accorato” al Governo affinché consenta l’accesso alla cassaintegrazione anche per i calciatori con soglia di reddito sotto i 50mila euro l’anno e attivi strumenti per la liquidità dei club.
“La tragedia che il maledetto virus ci sta provocando – commenta il direttore generale della Lega Pro Francesco Ghirelli – doveva e deve essere affrontata insieme: per questo l’unità con l’Aic e l’Aiac è un fatto di straordinario valore”. Questa unità, sottolinea ancora Ghirelli, “interrompe una deriva che rischiava di far apparire il calcio incapace di trovarsi unito anche quando la casa crolla inesorabilmente”.