di Thomas Nigido
Per tutti è stato così, questa epidemia ha rivoluzionato incondizionatamente la vita di tutti, sia di personaggi famosi che cittadini comuni.
Abbiamo abbandonato gli altarini dei nostri idoli in televisione per sostituirli con eroi in camice che operano dietro le quinte, lontani dai riflettori.
La gara decisiva per lo scudetto di un mese fa Juve-Inter rischia di essere stata semplicemente una partita di calcio giocata in un surreale Allianz Stadium deserto che non decreterà mai alcun vincitore.
Anche i calciatori, come chiunque altro, hanno perso la loro routine e l’hanno trasformata in un professionismo isolato, molto diverso dallo spirito di squadra che il calcio tende ad insegnarci: “dall’ultima gara contro la Juve è cambiato tanto: è cambiata la quotidianità. Non possiamo allenarci, né possiamo giocare. Cerchiamo di lavorare per avvicinarci il più possibile agli allenamenti”.
Con queste parole Sensi ci ha ricordato ciò che già ben sappiamo; è necessario che la nostra quotidianità sia modificata oggi per tornare a gustarci domani le nostre abitudini di ieri.
