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Sassuolo-Parma, sfida tra due diverse scuole di pensiero

Il palleggio e il gioco di posizione di De Zerbi contro il pragmatismo di D'Aversa: il derby emiliano in programma alle 15:00 promette scintille.

Sassuolo-Parma, sfida tra due diverse scuole di pensiero
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16 Febbraio 2020 - 10.04


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Di Marco Buttafuoco

Derby emiliano, quest’oggi al Mapei di Reggio Emilia. Sassuolo e Parma sono due squadre tranquille (ma non ditelo ai loro allenatori, che mettono ancora in primo piano l’obiettivo salvezza), portatrici di visioni di gioco diverse.
I modenesi sono al sesto posto nella classifica del possesso palla (in sostanza alla pari con la Lazio e dietro solo alle big del torneo), i ducali occupano il penultimo posto in questa speciale graduatoria e la loro porta è la seconda più bersagliata della serie A.
In compenso i crociati corrono molto di più (li supera solo l’Inter) e sono i primi nella classifica dei gol in contropiede. All’andata vinse il Parma, grazie a un autogol negli ultimi respiri della gara e fu una serata divertente. Il gioco del Parma potrà anche apparire rinunciatario, ma garantisce, nella fase della ripartenza momenti di buona spettacolarità.

Il Sassuolo perde Traore. Il Parma è, come sempre, in emergenza infortuni. Per un Gervinho che potrebbe partire titolare D’Aversa dovrà fare a meno di Kucka e di Kulusevski. Il primo è stato il vero perno della squadra, negli ultimi, tempi, capace com’è di fare tutto, dall’interdizione alla finalizzazione. 
Potrebbero mancare i suoi stacchi di testa contro una difesa che ha subito abbastanza su situazione di palla inattiva (L’ultima volta nella partita vittoriosa contro la Spal). Potrebbe giocare, ma non dall’inizio anche Yann Karamoh, l’altro ivoriano del gruppo di D’Aversa, un potenziale fuoriclasse, al netto delle bizze e di un carattere “difficile”. 

Facile quindi aspettarsi un buon calcio. I nomi buoni non mancano. I Berardi, i Boga, I Caputo da una parte, Gervinho e Cornelius dall’altra possono accendere da un momento all’altro la gara.
D’altronde la classifica parla chiaro ed entrambe le squadre sono in un buon momento di forma. Il Sassuolo viene da una striscia di risultati utili consecutivi notevole, il Parma ha perso qualche punto in più ma se l’è giocata dignitosamente, fino all’ultimo minuto, con Juventus e Lazio.

L’ultima riflessione riguarda alcuni nomi “minori” di entrambe le compagini: Caputo ha segnato 11 gol in quello che praticamente è stato il suo secondo campionato in serie A dopo i 16 dell’anno scorso con L’Empoli, e ha trentatre anni.
Iacoponi e Scozzarella hanno raggiunto la massima serie l’anno scorso, entrambi ultratrentenni, e hanno rendimenti elevatissimi. Non è che il calcio italiano si sia perso per strada qualche occasione, in questi ultimi decenni, confinando nelle serie minori qualche buon talento?

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